lunedì, Luglio 14, 2025
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Comuni italiani: la politica resta maschile, adulta e (spesso) senza laurea

La politica locale in Italia continua a essere dominio quasi esclusivo di uomini maturi e non laureati. È quanto emerge dall’ultima elaborazione del Centro Studi Enti Locali, basata sui dati forniti dalla Direzione centrale per i servizi elettorali del Ministero dell’Interno. L’analisi arriva alla vigilia della tornata elettorale dell’8 e 9 giugno, che coinvolgerà 473 Comuni (solo 76 sopra i 15mila abitanti). Ma i numeri raccolti raccontano una realtà tutt’altro che dinamica, dove l’accesso ai ruoli decisionali nelle amministrazioni comunali rimane fortemente sbilanciato per età, genere e livello di istruzione.

UNA REPUBBLICA MATURA: SINDACI OVER 50 AL COMANDO – Il 56% dei sindaci italiani ha un’età compresa tra i 51 e i 70 anni, un dato in crescita rispetto al 54,2% del 2023. I sindaci ultra70enni sono oggi il 10%, in aumento rispetto all’8,8% di due anni fa. Al contrario, i giovani restano una netta minoranza: i sindaci under 40 rappresentano solo il 10% del totale, suddivisi tra appena 84 sindaci con meno di 30 anni e 681 tra 31 e 40 anni. Dal punto di vista geografico, l’Emilia-Romagna guida la classifica della presenza giovanile (17%), seguita da Basilicata (15%), Veneto (12%) e Lazio (11%). Le regioni più indietro sono Liguria (4%), Campania (6%), Abruzzo, Molise, Puglia e Sicilia (7%).

PARITA’ DI GENERE? UNA CHIMERA – Le donne sindaco sono il 15% del totale, una percentuale immutata rispetto al 2023, che segnala l’assenza di progressi concreti. L’85% dei Comuni è ancora guidato da uomini. Il Nord si conferma più avanti, con il 18% di prime cittadine, seguito dal Centro (16%) e dal Sud (10%). Le regioni più virtuose in termini di rappresentanza femminile sono: Emilia-Romagna e Valle d’Aosta (23%), Toscana (21%) E Friuli Venezia Giulia (20%). Le peggiori: Sicilia e Campania (7%).

ISTRUZIONE SINDACI: MENO DELLA META’ HA LA LAUREA – Anche i livelli di istruzione sollevano preoccupazioni. Solo il 49% dei sindaci italiani ha conseguito una laurea, sebbene il dato sia in lieve aumento rispetto al 42,4% del 2023. Tra le sindache, il 61% è laureate. Tra i sindaci uomini, solo il 53% Ancora più basso il numero di chi ha completato percorsi post-laurea (master, dottorati): appena l’1%.

UNA GOVERNARCE CHE FATICA A RINNOVARSI – Il quadro che ne emerge è quello di una politica locale statica, dove il rinnovamento generazionale, la parità di genere e la valorizzazione delle competenze faticano a imporsi. Il messaggio è chiaro: se l’Italia vuole costruire una democrazia più rappresentativa e vicina ai bisogni delle nuove generazioni, serve un cambio di passo. Incentivi alla partecipazione, formazione alla cittadinanza attiva, valorizzazione dei percorsi di studio e politiche di pari opportunità devono diventare priorità nei prossimi anni.

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