venerdì, Giugno 20, 2025
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Cultura e identità per Marigliano, Amato rilancia il Parco Archeologico

Un’idea potente, un progetto mai davvero realizzato, un’eredità storica ancora in attesa di futuro. È con queste premesse che Andrea Amato, candidato con la lista “PER le Persone e la Comunità” a sostegno del centrosinistra guidato da Gaetano Bocchino, riporta al centro del dibattito cittadino il Parco Archeologico di Marigliano, una visione intercomunale che ambisce a unire cultura, turismo e sviluppo. Quel progetto, nato anni fa per valorizzare il patrimonio storico e archeologico che attraversa Marigliano, San Vitaliano e Nola-Polvica, è oggi simbolicamente — e letteralmente — sepolto sotto strati di cemento e abbandono nell’area PIP. Scavi interrotti, reperti dimenticati, silenzio istituzionale: così si è infranto, nel tempo, un sogno di valorizzazione concreta. Ma Amato non si arrende: “Non possiamo far finta di niente. L’idea del Parco Archeologico non era un’utopia. Era una proposta concreta per restituire dignità a un territorio che ha molto da raccontare”.

Ed è vero: negli ultimi anni il sottosuolo dell’area ha restituito scoperte straordinarie, dalla villa romana e necropoli di Faibano all’antica via Popilia, dalla villa di San Vitaliano ai resti murari di Polvica, passando per l’acquedotto augusteo del Serino e le aree protostoriche di Croce del Papa e Montesano-Vigna. Una rete di siti e testimonianze che disegna un mosaico archeologico di rilievo regionale, lungo l’asse dell’antico fiume Clanis, oggi noto come Regi Lagni, un tempo corridoio naturale e culturale che univa la Campania interna con la costa.  “Non vogliamo fare vetrina – precisa Amato – ma rimettere al centro una proposta che tenga insieme memoria, identità e sviluppo. Con serietà, senza promesse elettorali di facciata, ma con la reale volontà di rilanciare questo progetto come strumento di crescita per le nostre comunità.” Una dichiarazione che suona come una chiamata alla responsabilità collettiva: non solo alla politica, ma anche alle associazioni, ai cittadini, al mondo della scuola e della cultura, affinché il Parco Archeologico non resti una suggestione incompiuta, ma diventi finalmente una realtà concreta. “Serve visione – conclude Amato – ma soprattutto serve volontà. Questo è il momento di crederci. Perché chi non tutela il proprio passato, non costruirà mai un futuro”.

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