CICCIANO (nellauro) – “Un gesto raro e coraggioso”. Così l’associazione “Il Campanile” definisce le dimissioni dell’assessore Nunzia Coppola, che venerdì scorso ha lasciato l’incarico al Bilancio nella giunta guidata dal sindaco Giuseppe Caccavale, denunciando una gestione amministrativa “senza condivisione” e “poco trasparente”. “Rispetto a chi ha rimesso le deleghe per poi ritirarle nel silenzio generale (Alfano e Ferone)”, scrivono, “Coppola ha scelto la via della coerenza e della responsabilità, restituendo dignità alla politica locale”. Nella nota, il “Campanile” sottolinea che il suo sostegno nasce da una convinzione precisa: “La politica non può essere ridotta a teatrini di facciata”, spiegano. “Servono chiarezza, responsabilità e rispetto della parola data. Le dimissioni dell’assessore Coppola sono oggi un segnale forte e chiaro: la politica esiste, e ha ancora voce e dignità”.
L’associazione, da tempo critica verso l’attuale maggioranza che governa Cicciano, invita anche altri esponenti a compiere una scelta simile: “Ci aspettiamo che altri consiglieri e assessori trovino lo stesso coraggio, facendo valere le proprie idee e non sottostando silenziosamente a decisioni altrui”. Non manca un elogio al lavoro del “Laboratorio Civico”, che “con impegno costante ha coniugato attività sociali e vigilanza democratica”, rifiutando la “contrapposizione sterile” e denunciando invece il mancato rispetto del mandato elettorale. Poi, il messaggio si fa più diretto: “Chi è stato protagonista di contraddizioni e scelte discutibili dovrebbe praticare il silenzio, prima di impartire inutili lezioni di coerenza”. “Tutti possiamo sbagliare”, continua la nota. “Abbiamo sostenuto un progetto che si è rivelato inadeguato, ma lo abbiamo fatto in buona fede. Riconoscere l’errore è un segno di onestà e coerenza. È da qui che bisogna ripartire”.
Il “Campanile” chiama a raccolta tutte le forze civiche, associative e politiche che credono in “legalità, giustizia sociale e impegno per il bene comune”, auspicando la costruzione di un progetto nuovo, trasparente e condiviso, “per restituire alla nostra comunità una prospettiva credibile”. Chiara anche la condanna verso chi, negli ultimi 15 anni, «ha occupato le istituzioni per consolidare logiche di potere, con arroganza e disprezzo verso i cittadini”. “I danni peggiori”, si legge infine, “sono arrivati proprio da quei “volti nuovi” che si erano presentati come portatori di cambiamento. Hanno indossato la maschera dell’innovazione per riproporre – e in alcuni casi peggiorare – le vecchie logiche. A loro chiediamo conto, con voce chiara e senza timori”.