venerdì, Giugno 20, 2025
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Cicciano , “L’oro blu non è infinito”: il valore dell’acqua tra denuncia e proposte

CICCIANO (Domenico Forino) – L’acqua come bene comune, risorsa da conoscere, proteggere e governare con saggezza. Questo il filo conduttore dell’incontro “Forme d’acqua da preservare”, svoltosi alla chiesa di Sant’Anna, a Cicciano, e organizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e dall’associazione Laboratorio Civico per Cicciano. L’evento ha rappresentato il secondo appuntamento di un percorso iniziato l’11 maggio con una pedalata ecologica conclusasi al santuario della Madonna degli Angeli, arricchita da performance artistiche e musicali.

Ad aprire i lavori è stato Aniello Dell’Anno, presidente di Laboratorio Civico, sottolineando il senso profondo dell’iniziativa: “Abbiamo il dovere di lasciare ai giovani un mondo migliore, partendo da piccole scelte quotidiane. L’acqua, oggi, è il nuovo oro blu, una risorsa sempre più contesa e sottovalutata, e che invece va protetta e rispettata. Se è vero che in passato era il petrolio a determinare gli equilibri geopolitici globali, oggi è l’acqua a fare la differenza, ed è paradossale che in un’epoca di grandi tecnologie ci siano ancora Paesi dove milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile”. Dell’Anno ha poi lanciato un monito: “La nostra indifferenza è corresponsabile della crescente disuguaglianza. In un pianeta dove l’acqua evapora, si spreca, si privatizza o si inquina, il vero atto politico è iniziare dal nostro territorio: conoscere, denunciare, proporre”.

A fargli eco è stato il sindaco di Cicciano, Giuseppe Caccavale, che ha ricordato come l’acqua possa essere una benedizione o una minaccia, in base all’uso che se ne fa: “Catastrofi come quelle che si registrano sempre più spesso, anche in Italia, derivano dall’incuria e da anni di gestione errata delle risorse idriche e del territorio. L’acqua inquinata non si può bere, quella abbandonata diventa veicolo di malattie o causa di alluvioni. Per questo è fondamentale lavorare in sinergia tra enti locali, tecnici e cittadini. E ringrazio Laboratorio Civico per aver riportato il tema al centro del dibattito”.

Nel cuore del dibattito, l’intervento dell’architetto Adele Martiniello, che ha moderato l’incontro: “‘Forme d’acqua’ è un titolo che può trarre in inganno: l’acqua in sé non ha forma, ma forma tutto. È un agente di trasformazione culturale, naturale, urbanistica. Eppure, nelle decisioni amministrative e urbanistiche locali, il suo ruolo viene spesso sottovalutato”. Martiniello ha poi espresso frustrazione per l’assenza di ascolto da parte delle istituzioni: “Abbiamo inviato osservazioni dettagliate sul Puc, chiesto incontri e confronto democratico, ma troppo spesso le nostre richieste restano lettera morta. Oggi, invece, il dottor Todisco ha scelto di esserci e ascoltarci, e di questo lo ringraziamo pubblicamente”.

Il geologo Michele Nappi ha rilanciato sul piano globale e tecnico: “La Carta Europea dell’Acqua, firmata nel 1968, ribadisce che l’acqua è un diritto umano essenziale. Lo stesso Papa Francesco, nella Laudato Si’, ne parla come di un bene primario da custodire. Ma oggi, oltre il 70% dell’acqua nel mondo viene usata per l’irrigazione agricola, un altro 20% per uso industriale, e solo il 10% per usi domestici. Serve più efficienza e meno spreco. Senza acqua non c’è futuro, e il nostro dovere è rendere la sua gestione prioritaria anche per la politica locale”.

A portare la voce delle istituzioni tecniche, è stato Francesco Todisco, commissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Volturno, che ha denunciato il degrado dei Regi Lagni: “Quelle che un tempo erano infrastrutture fondamentali per il controllo delle acque e per l’irrigazione agricola, oggi sono spesso ridotte a canali pieni di rifiuti e senza manutenzione. La bonifica è un tema culturale prima ancora che tecnico. Abbiamo avviato lavori di recupero, ma serve la collaborazione attiva dei cittadini: non possiamo fare tutto da soli. L’acqua va difesa con una rivoluzione culturale che coinvolga tutti”.

A chiudere l’incontro è stato l’ingegnere Luigi Sorrentino, presidente regionale dei Gruppi Archeologici d’Italia, con un affascinante excursus storico: “L’acquedotto augusteo del Serino, voluto dall’imperatore Augusto, è lungo 103 chilometri e portava l’acqua da Avellino a Napoli, Pompei, Nola, Acerra e fino alla Piscina Mirabilis di Bacoli. Un’opera interamente scavata a mano, senza mezzi meccanici, usata fino al 1500. L’acqua era e resta un bene strategico, su cui si costruisce il progresso di ogni civiltà. Dovremmo guardare al passato per imparare a governare il futuro”.

L’evento si è concluso con la promessa che il dialogo sul tema dell’acqua non si fermerà a questo appuntamento, ma proseguirà con nuove iniziative di sensibilizzazione, ascolto e proposta. “La vera sostenibilità – ha concluso Dell’Anno – nasce dal confronto e dalla partecipazione. E noi continueremo a far sentire la nostra voce”.

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