“Ho tentato di abbracciarla, lei ha rifiutato, era di spalle e l’ho colpita.” Con queste parole Alessio Tucci, il 19enne di Afragola, ha confessato l’omicidio di Martina Carbonaro, la 14enne ritrovata senza vita in un edificio abbandonato nei pressi dell’ex stadio Moccia. Una confessione resa oggi, nel corso dell’udienza di convalida del fermo dinanzi alla giudice Stefania Amodeo. Il giovane, assistito dal suo avvocato Mario Mangazzo, ha risposto alle domande del magistrato, confermando di aver colpito Martina più volte. Secondo quanto riferito dal legale, sarebbero tre i colpi inferti alla ragazza. Quando poi il corpo è stato chiuso nell’armadio all’interno del locale diroccato, Martina era già senza vita. La difesa ha chiesto che Tucci venga trasferito in un istituto penitenziario diverso dal carcere di Poggioreale, temendo possibili aggressioni da parte degli altri detenuti alla luce del clamore e della brutalità del crimine commesso. La giudice si è riservata la decisione. Martina, 14 anni appena compiuti, aveva chiuso da poco la relazione con Tucci. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, quel rifiuto sarebbe stato il movente della tragedia. Una lite, l’aggressione, i colpi e infine l’occultamento del corpo, ritrovato ore dopo grazie all’intervento dei Carabinieri.
