lunedì, Luglio 14, 2025
spot_img
spot_img
spot_img

I PIÙ LETTI DELLA SETTIMANA

ARTICOLI CORRELATI

Massacrata dall’ex e quasi gettata nel vuoto: arrestati i due complici

Tentato femminicidio con complicità: arrestati due uomini che aiutarono l’ex a massacrare la sua ex compagna. I fatti risalgono allo scorso 5 aprile, quando una 25enne riuscì a salvarsi per miracolo dopo essere stata picchiata selvaggiamente e quasi gettata nel vuoto da un belvedere di Pozzuoli. Era la notte tra il 4 e il 5 aprile. La giovane donna, madre di un neonato di appena due mesi, stava cercando di ricostruirsi una vita dopo aver lasciato il compagno violento. Ma quella notte è piombata in un incubo. L’uomo, un 36enne con cui aveva chiuso la relazione a gennaio, l’ha aggredita con ferocia. A bordo della sua auto, l’ha picchiata fino a farle perdere i sensi e ha tentato di gettarla da un belvedere. Solo la reazione disperata della vittima, che riuscì a divincolarsi e a chiamare i carabinieri, ha evitato il peggio. L’aggressore fu arrestato poche ore dopo. Ma da allora, i carabinieri erano sulle tracce di due complici, presenti quella notte e determinanti per l’esecuzione del piano. Oggi, quei due complici – un 30enne e un 32enne – sono stati arrestati. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, i due avevano bloccato l’auto sulla via d’uscita della strada in cui si trovava la vittima, impedendole di fuggire e costringendo alla fuga l’amico che era con lei. In questo modo hanno lasciato campo libero al 36enne, che ha potuto caricare la giovane a forza sulla propria vettura. Una scena brutale e pianificata, come confermano le modalità dell’agguato. L’ex compagno sapeva dove si trovava la donna e aveva studiato il modo per isolarla. E non era solo. Gli arresti di oggi rafforzano l’ipotesi che non si sia trattato di un gesto d’impeto, ma di un atto premeditato con la complicità attiva di altri due uomini. Nel corso delle indagini è emerso che la giovane, pur avendo subito ripetute violenze fisiche e psicologiche anche durante la convivenza, non era mai riuscita a denunciare. Minacce, umiliazioni e percosse – persino davanti al figlioletto – facevano parte di un ciclo di terrore dal quale era appena uscita.

I PIÙ POPOLARI

This site is protected by wp-copyrightpro.com