Nuova ondata di proteste contro l’Eav da parte dei comitati dei pendolari della Circumvesuviana. Dopo l’ennesima comunicazione ufficiale diffusa in queste ore dal presidente dell’Ente Autonomo Volturno, pubblicata su “Il Mattino”, in risposta ai gravi disagi che affliggono le linee vesuviane, le reazioni del territorio non si sono fatte attendere. A firmare la replica sono Enzo Ciniglio e Salvatore Ferraro, portavoce dei gruppi social No al taglio dei treni della Circumvesuviana e Circumvesuviana-Eav, che in una nota al vetriolo accusano l’attuale dirigenza di “continuare a scaricare responsabilità sulle gestioni precedenti” dopo dieci anni di governo dell’azienda, iniziato nel 2015 con la nascita di Eav Holding.
Secondo i comitati, la narrazione dell’emergenza continua appare ingiustificabile: “Nel 2015 – ricordano – Eav ha preso in carico un’azienda già alleggerita dai precedenti Cda, protetta da una legge salva-Eav che metteva al riparo da azioni dei creditori e beneficiaria di un finanziamento di 600 milioni di euro per chiudere i contenziosi aperti”. Il vero nodo, secondo i pendolari, è lo stato disastroso del parco treni e delle infrastrutture. “Nel 2015 c’erano 70 treni ETR in circolazione, oggi si fatica ad arrivare a 50. Eppure sulla carta dovrebbero esserci almeno 40 treni tra Metrostar e revampizzati. Mancano all’appello 12 Etr ‘fantasma’, i cui resti giacciono dimenticati sotto teli bianchi nei binari morti di San Giovanni a Teduccio. Nessuno spiega perché Eav abbia deciso di riprendersi quei rottami senza alcuna garanzia, invece di iscriversi tra i creditori del fallimento dell’Ati che ne aveva vinto la gara”. Altro punto critico: la gara per i nuovi treni Stadler, definita “una via crucis” per colpe non solo esterne. “Anche se domani Stadler consegnasse tutti i convogli – scrivono i comitati – non ci sarebbe infrastruttura adeguata: sarebbe come avere Ferrari da far correre su un tracciato da rally”. C’è poi il capitolo sicurezza: “Nel 2019 l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria ha imposto l’adeguamento della rete. Ma a oggi non sappiamo cosa sia stato realmente fatto”.
Nel mirino anche l’ultima proposta di Eav per far fronte alla saturazione della linea per Sorrento: la prenotazione obbligatoria. Una misura che, secondo i pendolari, “calpesta i diritti costituzionali e tenta di coprire con norme d’emergenza anni di cattiva gestione. È inaccettabile che un’azienda pubblica pretenda di risolvere i propri fallimenti riducendo i diritti di chi paga ogni giorno per viaggiare”. I comitati promettono battaglia: “Ricorreremo in tutte le sedi. Non possiamo accettare che il peso dei disastri dell’azienda venga scaricato ancora una volta sui pendolari”.