Mentre la Circumvesuviana brucia, la dirigenza Eav continua ad essere sotto accusa. Due treni andati in fumo nel giro di pochi giorni, passeggeri lasciati sui binari tra Torre Annunziata e Pompei e a Castellammare di Stabia, corse soppresse e ritardi cronici. È il ritratto impietoso della linea ferroviaria peggiore d’Italia, in piena emergenza anche nei giorni di festa, tra turisti disorientati e pendolari esasperati. A denunciare la situazione ormai fuori controllo sono le stesse voci che da anni documentano il progressivo collasso del servizio: quelle dei gruppi Facebook No al taglio dei treni della Circumvesuviana e Circumvesuviana – Eav, con Enzo Ciniglio e Salvatore Ferraro in prima linea. “Da tempo ripetiamo che ciò che accade sulle linee vesuviane non è solo un disservizio, ma una vera e propria questione di ordine pubblico”, ribadiscono. “L’anno scorso lo abbiamo detto in Prefettura. Oggi ne abbiamo la conferma: i cittadini sono in pericolo, ogni giorno”.
Le immagini delle carrozze fumanti e dei viaggiatori abbandonati sui binari sono la cartolina indegna che la Campania offre a chi la visita. “Non si può parlare di rilancio turistico senza una governance seria dei servizi essenziali come il trasporto pubblico”, sottolinea Legambiente Campania. “Migliaia di pendolari, studenti e lavoratori affrontano quotidianamente un viaggio a ostacoli. Servono interventi urgenti e non promesse”. Sotto accusa la programmazione attuale, giudicata inadeguata di fronte a una flotta di treni ormai ridotta al lumicino. “Serve umiltà per ammettere gli errori – incalzano gli attivisti – e ripensare il servizio senza penalizzare nessun territorio. Dieci anni di gestione interrotta sono troppi per non vedere risultati”.