lunedì, Luglio 14, 2025
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Continuum Bellum 3, la guerra nascosta sui Monti Lattari contro droga e armi

CASTELLAMMARE (rgl) – Una guerra silenziosa ma costante si combatte ogni giorno tra i fitti boschi dei Monti Lattari, lì dove la natura offre riparo alla criminalità organizzata e alle sue piantagioni di cannabis. A guidarla è l’operazione “Continuum Bellum”, giunta ormai al suo terzo anno consecutivo. Dal 14 maggio, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, affiancati dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria” e supportati da droni e elicotteri del 7° nucleo di Pontecagnano, stanno portando avanti una vasta azione di monitoraggio e bonifica dei rilievi montuosi che separano la costiera sorrentina dall’agro nocerino-sarnese. L’obiettivo: disarticolare le strutture logistiche del narcotraffico e ridare ai cittadini un territorio contaminato da anni di coltivazioni illegali e traffici armati. Nel fitto della vegetazione, tra sentieri impervi e cunicoli scavati nella terra, le forze dell’ordine hanno già trovato oltre 670 piante di cannabis, distribuite su 17 piazzole tra Gragnano, Castellammare, Lettere e le zone limitrofe. Le piante, alte anche più di un metro e mezzo, erano in vari stadi di crescita: segno evidente di coltivazioni ben avviate, gestite da mani esperte.

L’ultimo sequestro è avvenuto solo 24 ore fa, in località Pozzano di Castellammare di Stabia, dove i Carabinieri hanno individuato tre piazzole nascoste con 120 piante di cannabis indica pronte per la raccolta. Le piante sono state immediatamente estirpate e distrutte, mentre le attività di rastrellamento proseguono senza sosta. Ma la droga non è l’unica preoccupazione. In diversi punti, nascosti tra grotte e anfratti, sono stati rinvenuti due chili di marijuana già essiccata e bilancini di precisione, pronti per l’immissione sul mercato. Ancora più allarmanti i ritrovamenti di armi da fuoco: due pistole con matricola abrasa, tre fucili – uno dei quali semiautomatico – e oltre 100 munizioni, tutte occultate nel sottosuolo insieme a caricatori e attrezzi per la manutenzione. Il cuore dell’operazione è rappresentato dall’area tra Gragnano, il Vallone Fondica e il Monte Muto, ma anche i boschi tra Castellammare e Lettere sono sotto costante osservazione. L’uso di tecnologia avanzata – dai droni ai rilevamenti aerei – permette ai militari di mappare l’intero territorio, seguendo un approccio capillare e multidimensionale. Le caratteristiche del territorio – esposizione al sole, terreno fertile e conformazione impervia – fanno dei Monti Lattari un luogo perfetto per la coltivazione della marijuana, guadagnandosi il soprannome, non ufficiale ma eloquente, di “Giamaica del Sud”. Ma è anche un terreno dove il rischio di scontri armati è reale: i gruppi criminali che controllano queste piantagioni sono spesso pronti a difenderle con ogni mezzo.

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