Un incontro che ha il sapore della memoria, della gratitudine e del tempo che non cancella i legami più autentici. È accaduto a Ponticelli, quartiere dell’area orientale di Napoli, dove la vita scolastica ha scritto una delle sue pagine più belle. All’istituto comprensivo “49 Toti-Borsi-Giurleo”, guidato dalla dirigente scolastica Chiara Lucia Schiavo, la maestra Maria Rosaria Melchionna, ormai prossima alla pensione, ha riconosciuto tra i volti dei nuovi docenti quello di una giovane collega appena entrata in ruolo: Gabriella Riccio, una bambina timida che lei aveva avuto in classe cinquanta anni fa. Un attimo, uno sguardo, e i ricordi hanno fatto il resto.

“Appena l’ho vista, ho riconosciuto quello sguardo curioso. Era impossibile dimenticarlo”, ha raccontato commossa la maestra Melchionna. “All’epoca era attenta, piena di voglia di imparare. Ora la vedo con la stessa luce negli occhi, ma dall’altra parte della cattedra. È una sensazione indescrivibile”. Gabriella, oggi insegnante nella scuola dell’infanzia dello stesso istituto, si è emozionata nel rivedere la donna che le aveva fatto amare per la prima volta il mondo della scuola. All’epoca era una bambina introversa, con una sorella gemella, e non immaginava che un giorno sarebbe tornata proprio lì, a lavorare fianco a fianco con la sua maestra. “I colleghi sono rimasti senza parole”, ha commentato la dirigente Schiavo. “È come se il testimone fosse stato passato in modo naturale. Una storia che ci ricorda quanto sia prezioso il mestiere dell’insegnante e quanto durino nel tempo i semi che vengono piantati tra i banchi”. Il caso – o forse il destino – ha voluto che l’ultimo anno di servizio della maestra Melchionna coincidesse con il primo anno di ruolo della sua ex alunna. Un simbolico passaggio di consegne che ha commosso tutto il corpo docente e il personale scolastico.