lunedì, Luglio 14, 2025
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Insulti a Meloni, il professore: “Chiedo scusa, ma non ritiro le mie idee politiche”

“Un gesto stupido, scritto d’impulso. Chiedo scusa per il contenuto del post: non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina.” Così si difende Stefano Addeo, il professore di tedesco finito nella bufera per un commento sui social, rivolto alla figlia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il post, diventato virale e condannato in maniera bipartisan dalla politica, gli è costato un’ondata di critiche, minacce e anche atti vandalici.

Intervistato dal Roma online, l’insegnante ha spiegato di aver agito in un momento di rabbia, ma ha voluto chiarire di non essere una persona violenta. “Mi rendo conto della gravità di quello che ho scritto – afferma – ma non ho mai fatto politica in classe. I miei studenti mi vogliono bene, odio ogni forma di violenza, amo gli animali e faccio volontariato”. Il docente, che insegna in un istituto superiore del Nolano, riferisce di aver ricevuto minacce di morte, insulti online e persino lanci di pomodori contro le vetrine di casa. “Ho sporto denuncia alla Polizia Postale – dice – e ho rimosso il post non per paura, ma perché mi sono reso conto da solo che era sbagliato”.

Tuttavia, Addeo ribadisce il suo dissenso politico: “Non accetto che un insegnante debba condividere pedissequamente le idee del governo per essere ritenuto degno del suo ruolo. Le mie idee non le ritiro”. Le sue parole arrivano all’indomani delle reazioni politiche che hanno scosso l’opinione pubblica. Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato accertamenti immediati, mentre il mondo politico, da destra a sinistra, ha espresso solidarietà alla Premier e condannato il linguaggio violento usato nel post. Resta ora da capire quali provvedimenti verranno adottati sul piano scolastico. Intanto, il professore si dice pentito del gesto, ma fermo nel proprio diritto di dissenso: “È stato un errore grave, me ne assumo la responsabilità. Ma non sono un mostro”.

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