lunedì, Luglio 14, 2025
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Cemento selvaggio, 38mila infrazioni lungo le coste italiane: la Campania resta maglia nera

ROMA (rgl) – Nel 2024, il cemento illegale continua a devastare le coste italiane, con numeri che raccontano di un fenomeno diffuso e ancora difficile da estirpare. Tra costruzioni abusive, occupazioni illecite del demanio marittimo, cave non autorizzate e irregolarità negli appalti pubblici, sono state accertate oltre 38.000 violazioni, in forte crescita rispetto all’anno precedente. Secondo l’ultima anteprima del dossier “Mare Monstrum 2025” di Legambiente, basato su dati forniti da forze dell’ordine e Capitanerie di porto, i reati veri e propri, di natura penale, sono stati 10.332, con una media impressionante di 28 al giorno, pari a più di uno ogni ora. Tuttavia, a fronte di una leggera flessione delle denunce (10.982, in calo del 5,7%) e degli arresti (8 in totale, -42,9%), a preoccupare è l’aumento esplosivo degli illeciti amministrativi, che hanno raggiunto quota 27.960, con un incremento dell’85,6% rispetto al 2023. Un trend che si riflette anche nel valore economico delle sanzioni amministrative, che supera i 53 milioni di euro, in crescita del 46,2%. Guardando nel dettaglio alle regioni costiere, il primato negativo spetta ancora una volta alla Campania, con 1.840 reati accertati, pari al 17,8% del totale nazionale. Segue la Puglia, con 1.219 reati, che però segna un calo rispetto all’anno precedente. Sul terzo gradino del podio troviamo la Sicilia, con 1.180 reati, a testimonianza della forte pressione che il sud del Paese continua a subire. Subito dopo viene la Toscana, con 946 reati, che supera quest’anno la Calabria, scesa a 869. Queste cinque regioni da sole concentrano quasi la metà dei reati accertati in Italia legati al cemento illegale. Il dato più preoccupante è che quattro di esse (Campania, Puglia, Sicilia e Calabria) sono aree a tradizionale presenza mafiosa, dove i fenomeni di abuso si intrecciano spesso con interessi criminali consolidati. Tra le regioni del centro-nord, spicca il Veneto, sesto in classifica con 746 reati, seguito dal Lazio, che si ferma a 649, ma si distingue per un dato allarmante: quello degli illeciti amministrativi, che esplodono arrivando a 7.006, contro i soli 1.110 del 2023. Anche l’analisi provinciale offre spunti rilevanti: Salerno conquista il primo posto per numero di reati ambientali legati al cemento, con 606 casi (+104,7%), superando per la prima volta Napoli, ferma a 378 (-16,4%). Seguono le province di Cosenza, Lecce, Bari e Foggia, mentre stupisce l’impennata della provincia di Chieti, che balza a 156 reati, con un aumento del 167,9% rispetto all’anno precedente.

FOCUS CAMPANIA – La Campania si conferma maglia nera nella classifica del mare violato nell’ambito della filiera del cemento illegale, con 1.840 reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, pari al 17,8% del totale nazionale (in aumento rispetto ai 1.531 illeciti registrati nel 2023). Le coste campane sono sempre più violate dal cemento illegale. Costruzioni abusive, cave fuorilegge, occupazioni illecite del demanio marittimo e irregolarità negli appalti pubblici, sono solo alcune delle manifestazioni più evidenti dell’assalto criminale ad acque e coste. Il monito arriva da Legambiente che, in occasione dello “start” ufficiale, il 23 giugno, delle sue campagne storiche Goletta Verde 2025 e Goletta dei Laghi 2025, ha reso noti i dati di anteprima di “Mare Monstrum 2025”. Numeri alla mano, in testa alla classifica del mare violato si conferma la Campania con 1.840 reati accertati, il 17,8% del totale nazionale (erano 1.531 nel 2023), che registra anche il primato per persone denunciate ben 2.073(+21%) e arrestate (4) e il numero dei sequestri (343). Altro primato negativo anche a livello provinciale dove al primo posto troviamo Salerno con 606 reati (+104,7% rispetto al 2023), che supera la provincia di Napoli, con 378 reati (-16,4%). La Provincia di Caserta con 318 registra solo +1,9% rispetto al 2023. In Campania aumentano anche gli illeciti amministrativi: sono 2848 (erano 1970 nel 2023) il cui valore il cui valore economico supera i 15 milioni di euro. Un vero bollettino di guerra a due passi dal mare. “Le coste campane – commenta Francesca Ferro, direttrice regionale di Legambiente – sono un patrimonio dal valore inestimabile, ricche di storia, bellezza e biodiversità, ma sempre più usurpate dal mattone selvaggio con costruzioni che che privatizzano spiagge o che sorgono in mezzo a letti di fiumi o in aree a rischio idrogeologico. Combattere il cemento illegale è fondamentale per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico delle nostre località ed è necessario rafforzare l’attività di contrasto delle occupazioni abusive del demanio marittimo, al fine di ripristinare la legalità, garantire, dove possibile, la fruizione pubblica e tutelarne l’integrità, anche dal punto di vista ambientale. Una necessità che ribadiremo anche a bordo della nostra Goletta Verde, dove al tempo navigando i nostri mari promuoveremo le diverse politiche e esperienze virtuose contro la crisi climatica e per la tutela degli ecosistemi marini e lacustri, oltre che strategiche per il futuro delle comunità costiere, dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale”. Quest’anno Goletta Verde arriverà in Campania il 30 e 31 luglio e precisamente a Santa Maria di Castellabate con un’attività dimostrativa della squadra dei tartadog, il primo esempio in Europa di una unità cinofila specializzata nel trovare nidi di tartaruga, in più si farà un punto sulle nidificazioni in Italia delle Caretta caretta.

 

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