NOLA (nela) – “Se io sono qui è perché qualcuno ha detto sì”. In queste poche e chiare parole si racchiude il senso profondo della seconda vita di Felice Peluso, trapiantato renale e autore del libro “Spalle al muro e una vita davanti”, che sarà presentato venerdì 6 giugno alle 18:30 presso “Il Museo Possibile”, Ex Scuderie Seminario Vescovile, a Nola. Peluso è una delle tante persone che oggi vivono grazie a un gesto d’amore e altruismo: la donazione degli organi. La sua storia è un inno alla speranza, alla resilienza, ma soprattutto alla generosità di chi, nel dolore più profondo, ha saputo offrire ad altri una nuova possibilità. La sua esperienza parla da sola: due trapianti di rene – il primo nel 1988 al II Policlinico di Napoli, il secondo nel 2004 all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara – e un lungo percorso segnato da anni di dialisi, visite nei più noti centri trapianti del centro-nord Italia, e perfino una tappa a Boston, negli Stati Uniti. Oggi, a distanza di trent’anni, Felice ha scelto di raccontare non solo la propria storia, ma anche quella di chi, attraverso il dono, ha trasformato la morte in vita. Il suo nuovo libro raccoglie testimonianze vere, storie di chi ha perso e ha saputo donare, di chi era in attesa e ha potuto rinascere. “Questo libro nasce dalla consapevolezza che dietro ogni trapianto c’è un atto di amore – spiega Peluso –. Ho voluto raccogliere le voci di chi ha avuto il coraggio di dire ‘sì’ nel momento più difficile. Sono storie che parlano al cuore e che devono essere conosciute”. La serata sarà un’occasione per parlare di educazione alla donazione, per sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica troppo spesso ignorata, e per ricordare che ogni “sì” può diventare una nuova alba per qualcuno.
“Se io sono qui, è perché qualcuno ha detto sì”: la seconda vita di Felice Peluso
