NAPOLI (alads) – Dopo oltre due anni di dominio incontrastato del tasso fisso, il mercato dei mutui segna una netta inversione di rotta: nel mese di giugno 2025, i finanziamenti a tasso variabile sono tornati a essere piĂą vantaggiosi rispetto a quelli a tasso fisso. Un cambiamento arrivato con qualche mese di anticipo rispetto alle previsioni, innescato dal primo taglio dei tassi della Banca Centrale Europea avvenuto il 5 giugno.
Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, il TAN medio dei mutui a tasso variabile è sceso dal 2,83% di maggio al 2,62% attuale, con le offerte migliori che toccano il 2,26%. In controtendenza, i mutui a tasso fisso registrano un lieve aumento: il TAN medio passa dal 2,99% al 3,03%, mentre le proposte piĂą competitive salgono dal 2,43% al 2,49%. “Tra le due tipologie di finanziamento, oggi la forbice si è ampliata,” spiega Alessio Santarelli, amministratore delegato di MutuiOnline.it. “Il tasso variabile si attesta mediamente 41 punti base sotto il fisso. Su un mutuo ventennale da 160.000 euro, il risparmio mensile è salito a 33 euro, pari a oltre 7.800 euro sull’intera durata del finanziamento.” Secondo Santarelli, il tasso indicizzato può rappresentare un’opportunitĂ interessante per chi ha una maggiore propensione al rischio, anche in vista di possibili nuovi tagli da parte della BCE. Tuttavia, il fisso resta una scelta solida per chi desidera stabilitĂ . In ogni caso, la surroga – il trasferimento gratuito del mutuo per ottenere condizioni migliori – rimane uno strumento valido per tutti i mutuatari.
IL FISSO RESTA LA REGOLA, CRESCE IL VARIABILE – Nonostante il vantaggio economico del variabile, i consumatori campani continuano a preferire la stabilitĂ : nel secondo trimestre del 2025 il 98,4% delle richieste di mutuo nella regione è stato a tasso fisso, in lieve calo rispetto al 99,7% del trimestre precedente. Il tasso variabile, seppur marginale, mostra segni di risveglio: le richieste sono passate dallo 0,1% all’1,3% del totale. Sul fronte delle finalitĂ , oltre la metĂ delle richieste (54,2%) riguarda l’acquisto della prima casa, seguita dalla surroga (31,3%). PiĂą distanziati l’acquisto della seconda casa (7,8%), la ristrutturazione (4,4%) e il consolidamento dei debiti (2,2%). Importi in calo, ma etĂ stabile: l’importo medio richiesto in Campania scende da 136.400 € a 131.100 €, e anche il valore medio degli immobili si riduce (da 221.600 € a 212.300 €). La durata media dei finanziamenti si accorcia a 23 anni e 11 mesi, mentre l’etĂ media dei richiedenti resta pressochĂ© invariata: 40 anni e 7 mesi.
NAPOLI LA PIU’ CARA, BENEVENTO LA PIU’ GIOVANE – Il dettaglio provinciale conferma forti differenze territoriali: Napoli è la provincia con gli immobili piĂą cari (225.600 €) e la richiesta di mutuo piĂą alta (137.623 €). Benevento si conferma la piĂą economica (valore medio immobili 151.743 €, mutuo medio richiesto 100.196 €), ed è anche la provincia con i richiedenti piĂą giovani (40 anni e 3 mesi). Avellino registra la durata dei mutui piĂą breve (22 anni e 4 mesi) e l’etĂ media piĂą alta (42 anni e 11 mesi). Salerno ha i mutui piĂą lunghi: in media 24 anni e 6 mesi. L’equilibrio tra tasso fisso e variabile potrebbe cambiare nei prossimi mesi, soprattutto se la BCE dovesse confermare un nuovo ciclo di allentamento monetario. Per ora, però, in Campania vince ancora la sicurezza della rata costante. Con l’occhio vigile sulle prossime mosse da Francoforte.