SALERNO (rgl) – Una vicenda che scuote profondamente il mondo accademico e sanitario campano. Nella giornata odierna, i carabinieri della compagnia di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti del professor Carmine Alfano, docente ordinario presso il dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria dell’Università degli Studi di Salerno e coordinatore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica, dispone per il docente il divieto di esercizio della professione medica e la sospensione da ogni incarico universitario per dodici mesi. Le accuse contestate sono pesanti: stalking, concussione, falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le indagini – avviate nel corso del 2024 e coordinate dalla Procura – sarebbero partite da una segnalazione dell’Ufficio Legale dell’Ateneo, dopo la diffusione di notizie di stampa che denunciavano presunti comportamenti inappropriati del docente nei confronti di alcuni specializzandi. Dalle risultanze investigative emergerebbe un quadro inquietante: Alfano avrebbe instaurato un clima di forte pressione psicologica all’interno della Scuola di Specializzazione, condizionando l’attività formativa attraverso favoritismi e discriminazioni. Alcuni giovani medici sarebbero stati inseriti come coautori in pubblicazioni scientifiche senza aver fornito alcun contributo, mentre altri sarebbero stati esclusi dai progetti accademici per motivi estranei al merito. Non solo. Gli inquirenti ipotizzano che il professore abbia anche effettuato interventi di chirurgia estetica “pura” – dunque non ricostruttiva né terapeutica – a carico del Servizio Sanitario Nazionale, in violazione delle norme che regolano la materia e con un danno economico per lo Stato. L’inchiesta, tuttora in corso, mira a fare piena luce sulle modalità operative e sull’entità delle presunte irregolarità. Il docente, al momento, è sottoposto a misura cautelare senza che ciò implichi una dichiarazione di colpevolezza, fino al definitivo accertamento giudiziario dei fatti.





