lunedì, Novembre 10, 2025
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“Torna o mando il video a nostro figlio”: arrestato 34enne per stalking e maltrattamenti

NAPOLI (rgl) – “Torna o mando un nostro video intimo a nostro figlio”. Una frase agghiacciante, l’ennesima minaccia di una lunga scia di vessazioni e paura. Si è conclusa con un arresto la storia di Lucia (nome di fantasia), vittima di maltrattamenti e stalking da parte del suo ex compagno, un 34enne napoletano ora rinchiuso in carcere su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Lucia e l’uomo si erano sposati più di 10 anni fa. Due figli, una vita costruita insieme e poi la frattura: lui la lascia per un’altra donna. Quando la relazione extraconiugale finisce, Lucia lo riaccoglie “per il bene dei figli”. Ma l’uomo non è più lo stesso. L’amore si trasforma presto in ossessione, controllo e paura. Il 34enne diventa aggressivo, geloso, possessivo. Telefona decine di volte al giorno, manda messaggi a raffica, insulta e minaccia. Quando Lucia trova finalmente il coraggio di lasciarlo, portando via con sé i bambini, l’uomo non si rassegna: 80 chiamate di fila, centinaia di messaggi, una raffica di pressioni e intimidazioni quotidiane. Neppure il compleanno del figlio riesce a placarlo. Durante la festa, davanti ai parenti e ai bambini, va in scena l’ennesima scenata. E quella stessa sera, quando le candeline sono ormai spente, Lucia riceve decine di notifiche: messaggi e chiamate con una nuova minaccia, la più crudele – inviare al figlio un video intimo girato anni prima. È in quel momento che la donna decide di denunciare tutto ai carabinieri della stazione di Capodimonte, raccontando anni di vessazioni, paura e umiliazioni. Mentre parla con gli agenti, continua a ricevere messaggi di minaccia. È costretta a mettere il telefono in modalità aereo per poter concludere il racconto. I militari raggiungono l’abitazione dell’uomo, trovandola devastata, come promesso in uno degli ultimi messaggi: “Torna da me o distruggo casa”. Il 34enne è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori e condotto in carcere, dove resta in attesa di giudizio.

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