SALERNO (rgl) – Si presentano come carabinieri, raccontano storie di rapine e arresti, e convincono le vittime – spesso anziane – a consegnare gioielli e oggetti di valore. È il copione ormai tristemente noto delle truffe con il “metodo del falso militare”, al centro di due ordinanze di custodia cautelare eseguite nella mattinata del 2 novembre dai carabinieri della stazione di Santa Maria di Castellabate e di Agropoli, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania. Nel primo caso, un 53enne è stato arrestato per furto aggravato in abitazione ai danni di un’anziana residente nel Cilento. Secondo le indagini preliminari, l’uomo avrebbe agito con la complicità di un soggetto non identificato che, spacciandosi telefonicamente per maresciallo dei carabinieri, aveva raccontato alla vittima di una rapina avvenuta a Paestum e del ritrovamento di un’auto intestata al marito. Con la scusa di verificare i gioielli presenti in casa, il truffatore si è introdotto nell’abitazione e, approfittando di un momento di distrazione, ha sottratto i monili in oro prima di fuggire. Nel secondo episodio, un altro uomo – residente a Napoli – è stato raggiunto da un’ordinanza di arresti domiciliari per truffa aggravata. Anche in questo caso, la vittima è stata contattata da un finto “capitano dei carabinieri” che, con un pretesto simile, si è fatto consegnare preziosi direttamente a casa. La Procura ha evidenziato come questi episodi si inseriscano in un preoccupante fenomeno di reiterazione, già oggetto di precedenti comunicazioni. Per questo motivo, l’ufficio giudiziario invita i cittadini, in particolare le persone anziane, a prestare la massima attenzione a telefonate sospette e a non esitare a contattare il numero 112 per verificare l’identità di chi si presenta come appartenente alle forze dell’ordine.





