martedì, Aprile 23, 2024
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Bombe ecologiche ad orologeria, ecco i siti avvelenati del Nolano e del Baianese: nessuna bonifica in 20 anni

paenzanodi Bianca Bianco

TUFINO-Torna prepotentemente di attualità il tema delle bonifiche nell’area nolana e mariglianese. Finisce sui banchi del Parlamento attraverso le interrogazioni di deputati e senatori e arriva all’opinione pubblica grazie alle iniziative delle associazioni locali. Ecco le principali criticità ambientali che necessitano di immediata ed improrogabile bonifica.

L’ECOMOSTRO DI TUFINO– Nella cittadina dello Stir preoccupa da quindici anni e più la condizione delle discariche di Paenzano 1 e 2. I due siti, chiusi nei primi anni del Duemila, sono in attesa di una bonifica radicale a più riprese chiesta dagli ambientalisti e dai cittadini. Solo Paenzano 1 è stata sottoposto ad un parziale risanamento criticato però dagli attivisti dell’area per la sua inefficacia. Per questo il neonato Comitato “Ambiente e Salute” che annovera componenti politicamente trasversali ha lanciato una raccolta firme. Nella petizione si chiede alle autorità competenti una ispezione dei siti (e delle cave) ed un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente Romano. A preoccupare è il fatto che non si conosca davvero cosa sia sepolto sotto Paenzano, discarica pure sequestrata in passato.

I VELENI DI NOLA– La questione delle bonifiche a Nola viene invece rilanciata dal Movimento 5 stelle. Bartolomeo Pepe, senatore pentastellato, ed altri 8 colleghi di Palazzo Madama, chiedono con una interrogazione ai ministri Orlando (Ambiente), Alfano (Interno), De Girolamo (Agricoltura), Lorenzin (Salute) sulle mancate bonifiche. Nella documentazione c’è pure Nola, la famigerata Boscofangone, i Regi Lagni, gli svincoli dell’Asse Mediano. Per queste zone, e per Marigliano (località Torretta-Tre Ponti, asse Ferrovie dello Stato Nola interporto); Acerra (località Pizzomontone) si sarebbe dovuto procedere al risanamento otto anni fa con oltre 2milioni di euro stanziati dal Governo. Che fine hanno fatto le bonifiche chiedono i cinquestelle?

LA CAVA DEI MISTERI– Chiusa dalla magistratura, ha accolto per anni i veleni di ogni parte della Campania e d’Italia. Cava Difesa a Polvica di Roccarainola è un bubbone su cui per anni si sono alzate le grida degli ambientalisti della zona, in primis quelle di Gennaro Allocca. Sulla situazione del sito è intervenuto anche il deputato Pd Massimiliano Manfredi che ha chiesto la bonifica.

LA FABBRICA DEL DOLORE– E’ Agrimonda, azienda di fitofarmaci incendiata nel luglio del 1995. Sono trascorsi quasi venti anni da quel rogo che disperse nell’ambiente e nell’aria i veleni dei prodotti di quella industria (concimi, antiparassitari, insetticidi, fungicidi). Dopo quasi quattro lustri, il sito è lì, non ancora bonificato, nel frattempo da un anno sono interdetti  8 pozzi intorno al luogo del rogo. Dopo lo stanziamento di un milione di euro, a maggio dovevano iniziare i lavori di bonifica. Dovevano. Sulla vicenda Agrimonda si sono affrontati a lungo, ed ancora lo stanno facendo, il deputato Fi Paolo Russo e Il Movimento 5 stelle.

LE DISCARICHE DIMENTICATE DEL BAIANESE- Sono due e sono comunali. Una è la discarica di Fontana Vecchia a Baiano, l’altra la discarica di località Fossa a Mugnano del Cardinale. Entrambe sono chiuse ed inserite nel Piano regionale delle bonifiche tra i siti potenzialmente contaminati. A rischio anche le falde. Al momento però nulla si sa di quando e come verranno bonificate, e se lo saranno mai. L’Arpac deve compiere ancora dei rilievi.

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