venerdì, Aprile 26, 2024
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Ospedale Nola, parla l’infermiera della foto scandalo: non siamo eroi

Emilia Squillante, l’infermiera della foto scandalo

NOLA – Emilia Squillante non si sente un ‘eroe’, come ha definito i medici e gli operatori dei pronto soccorso il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Emilia è ritratta in una delle fotografie che hanno fatto il giro del web e dei giornali: è lei l’infermiera inginocchiata sul pavimento che presta soccorso ad una delle due donne distese sul pavimento nel pronto soccorso dell’ospedale di Nola, nella notte tra sabato e domenica scorsi, quando nel nosocomio si è verificato un iper-afflusso di utenti che ha mandato in tilt il reparto. Barelle finite, nessun posto letto a disposizione, e la necessità di prestare soccorso a due signore con difficoltà respiratorie. La decisione dei medici è stata una: distenderle a terra, sul pavimento, dove Emilia si è inginocchiata per aiutare una delle due sfortunate signore. Ed oggi Emilia era di nuovo in servizio, nel pronto soccorso, a fare il proprio lavoro, mentre nell’androne di ingresso dell’ospedale Santa Maria della Pietà, una rappresentanza di medici e personale del nosocomio effettuava un sit-in di solidarietà, insieme con sindaci, parlamentari e consiglieri regionali, per i tre dirigenti ospedalieri sospesi dopo la diffusione delle immagini dei soccorsi sul pavimento. ”La decisione di metterle a terra è stata del medico – ha spiegato Emilia – in quel momento non avevamo barelle, e c’era necessità, eravamo in emergenza. Sono fiera di quello che abbiamo fatto, e sono anche felice, perché quei pazienti che erano a terra sono tranquillamente tornati a casa con le proprie gambe”. L’infermiera, però, non vuole far passare per ‘straordinario’ il lavoro svolto con assoluta professionalità anche nella situazione emergenziale di sabato. Emilia sorride, guarda le colleghe, quelle con le quali divide la giornata in pronto soccorso, e poi racconta che la donna, quella distesa sul pavimento al suo fianco, ”La signora – ricorda Emilia Squillante – come gli altri pazienti, si è resa conto dell’emergenza che avevamo avuto e prima di andare via ci ha anche ringraziato”. ”Non siamo eroi – ha concluso la donna – e se proprio lo siamo, lo siamo tutti i giorni”. (ANSA).

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