martedì, Marzo 19, 2024
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Regi Lagni, vasche sature: Casamarciano mette in mora la Regione

Regi Lagni (generica)
Regi Lagni (generica)
Andrea Manzi
Andrea Manzi

 

 

 

 

 

 

di Bianca Bianco

CASAMARCIANO- Forse si attende la tragedia. Forse si aspetta che riaccada quanto avvenuto a Saviano due anni fa. Il lagno Santa Teresella uscì dai fragili argini, trenta persone furono sgomberate, il “fiume di rifiuti” che ostruiva il canale fece un vergognoso giro del mondo sul web e sulla stampa. Si aspetta forse ancora il dramma prima di mettere mano alle vasche di contenimento che si trovano dietro il cimitero di Casamarciano. Sono al limite, colme di sabbia e detriti: vanno svuotate per ripristinarle. Al momento sono inutili.

La denuncia arriva dall’amministrazione comunale casamarcianese. Il sindaco Andrea Manzi dopo ripetuti appelli è di recente passato al contrattacco mettendo in mora la Regione Campania, competente per la manutenzione dei Lagni e quindi delle vasche di contenimento, ma finora sorda alle richieste di intervento del comune alle porte di Nola. Di più. Lo scorso anno Casamarciano ha speso oltre 10mila euro per procedere alla pulizia delle vasche, somma mai restituita all’ente. Di qui la messa in mora: “E’ l’ennesima iniziativa che intraprendo per ottenere attenzione su una problematica serissima. Non si tratta solo di ripulire gli alvei e di fare opera di bonifica, ma di garantire la sicurezza idrogeologica del territorio. Con enorme sacrificio ci siamo accollati le spese per gli interventi. Ora la Regione deve restituire”. Manzi ha scritto anche al Genio Civile, inviando una diffida con la richiesta di effettuare la manutenzione quanto prima. Nessuna risposta, né da palazzo Santa Lucia né dal Genio Civile. Perciò ora si passa all’attacco: “Sulla questione non molliamo la presa- continua Manzi-. Ci trattano come formiche senza alcun peso sul territorio, si permettono il lusso di ignorare i nostri appelli. Mi pare che la misura sia colma. Ora chiediamo quello che ci spetta, gli amministratori locali non possono essere lasciati soli”.

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