venerdì, Aprile 26, 2024
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Roghi agricoli, ecco i Comuni del Nolano che fanno dietrofront e consentono falò di foglie e sterpaglie

rogo2NOLA- (di Bianca Bianco)  Nel giro di due settimane sono andati in…fumo  i risultati della campagna “Controfumo” nell’area nolana. A Nola, San Paolo Bel Sito, Comiziano, Visciano, Saviano, ovvero nei Comuni che avevano aderito all’appello degli ambientalisti adeguandosi alla normativa che puniva i roghi anche agricoli o esprimendosi a favore del divieto assoluto,  arrivano le ordinanze che consentono l’abbruciamento di foglie e sterpaglie. Questi paesi dell’Agro si adeguano così alle modifiche imposte di recente all’articolo 256 del decreto 152/2006 che puniva anche la combustione di residui vegetali, e lo fanno con ordinanze sindacali che prevedono che gli agricoltori possano bruciare in precise face orarie ed entro una certa distanza dal centro abitato. Disposizioni che scontentano quanti lo scorso anno hanno avviato un’ampia campagna, prima di sensibilizzazione ed informazione, e poi di modifica dei provvedimenti comunali. La vittoria ambientalista del 2013 è finita in pochi giorni, annullata dal cambiamento imposto anche dalle pressioni delle associazioni di agricoltori.

 

Oltre alla città più grande del comprensorio, Nola, che è intervenuta con ordinanza numero 39 per consentire ai contadini di bruciare dalle 9 alle 13 (https://www.ilgiornalelocale.it/archives/29077?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=roghi-agricoli-nola-cancella-il-divieto-possibile-bruciare-dalle-9-alle-13), anche altri centri hanno emanato disposizioni analoghe.

 

A San Paolo Bel Sito è del primo luglio l’ordinanza del sindaco Manolo Cafarelli che annulla quella di divieto assoluto del giugno 2013 e consente la combustione “dalle ore 9,00 alle ore 12,00, solo a distanza  superiore a 100 metri dalle abitazioni, sotto il controllo continuo, fino a completo spegnimento,  dell’interessato, comunque in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri ( tre metri cubi vuoto per pieno) per ettaro di terreno”.

Il sette luglio è stato invece il comune di Saviano a emettere l’ordinanza numero 28 relativa alla combustione di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature e ripuliture dei terreni (il testo non è ancora scaricabile sul sito comunale). Risale al 3 luglio l’atto siglato da Pellegrino Gambardella a Visciano: si dà la possibilità di bruciare dalle 10 alle 17 “esclusi i giorni festivi” con una serie di prescrizioni a carico dei contadini (vigilare, fare piccoli cumuli, tenersi a distanza dai centri abitati). Proprio oggi Comiziano ha adeguato la normativa comunale: sì alla combustione dalle 12 alle 16 di tutti i giorni.

 

Questi comuni dunque tornano sui loro passi, e lo fanno peraltro con ordinanze che, nonostante si tratti di un territorio omogeneo, stabiliscono orari di accensione e spegnimento tutti diversi, un aspetto che si poteva quantomeno tenere in considerazione. A destare qualche perplessità anche l’imposizione della grandezza dei cumuli e della distanza dei centri abitati: prescrizioni che metteranno a dura prova i vigili urbani o le altre forze dell’ordine impegnate nella quotidiana battaglia tra chi accende fuochi e chi denuncia.

 

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