ROMA – Matteo Salvini torna a tuonare contro i campi rom con parole pesanti (“li raderei al suolo”) ed è bufera politica con la presidente della Camera, Laura Boldrini che definisce “inquietanti” le sue parole. “I rom – dice il leader leghista a ‘L’Aria che tira’ su La7 – devono avere gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini italiani. I campi rom non esistono in quasi nessuna parte d’Europa”. L’esponente del Carroccio ribadisce la sua idea di “radere al suolo i campi rom“. “Se uno fa una scelta di vita viaggiante, si spostano – spiega – ci sono campi che sono lì da venti, treni anni. In alcuni campi ho visto villette a due piani, solo perché sono semimoventi non pagano l’Imu. Volete stare in Italia? E allora cari rom avete gli stessi diritti e doveri degli italiani”. E poi, conclude, “a mio parere i campi rom sono un modello di segregazione, sfruttamento e isolamento”.
La censura della Boldrini – La presidente della Camera, Laura Boldrini, definisce “inquietante” utilizzare la frase ‘radere al suolo i campi rom’ così come fatto dal leader della Lega Matteo Salvini. La Boldrini si dice d’accordo nel trovare un’alternativa ai campi rom ma “non certo annientando chi ci abita ma individuando una politica abitativa”. La presidente della Camera ricorda che tantissimi, tra i rom, sono italiani e invita a “non mettere in atto alcuna discriminazione”. D’altra parte per la presidente della Camera, Laura Boldrini, “bisogna superare la problematica abitativa dei campi rom degradati”. “Mi auguro per l’Italia oltre che per questo gruppo sociale che venga superata la dimensione del campo rom che non fa onore al nostro Paese – ha detto a margine di un incontro, a Montecitorio, con una rappresentanza di una comunità rom – l’Europa dei diritti ci chiede che non sia utilizzata la politica dei campi, il nostro Paese deve ascoltare tale richiamo”. La Boldrini, invita, poi, a superare anche quello che definisce un “falso mito” e cioè che “i rom sono contenti di stare nei campi, basta parlare con chiunque di loro per capire che non è vero”.
Salvini replica: è Boldrini ad essere inquietante – “E’ inquietante che la Boldrini sia presidente della Camera”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini ha replicato alle critiche per le sue dichiarazioni sulla necessità di “radere al suolo” i campi rom. Durante una conferenza stampa Salvini ha osservato che la sua posizione è nota da tempo, “chiedo diritti e doveri uguali per tutti. Mi stupisco dello stupore – ha proseguito il leader leghista – ho detto una cosa banale e di buon senso. Mi ha dato soddisfazione – ha detto – che sui siti il 90% dei commenti siano d’accordo con me”, cioè con l’idea che i nomadi debbano ”avere gli stessi diritti e doveri degli altri, Ho detto che manderei la lettera di sfratto e dopo sei mesi, dopo aver dato loro il tempo di spendere i soldi che hanno” per poi radere al suolo i campi, quando non c’è più nessuno. ”La Boldrini ha detto che è inquietante il termine radere al suolo – ha aggiunto -. Trovate voi un sinonimo, giardinizzare…”
Pd, la pianti con il qualunquismo – “Salvini la pianti col suo qualunquismo da quattro soldi. Diamo una seria alternativa ai Rom, e tanti comuni lo stanno facendo, e vedrà che non ci sarà bisogno di buttare giù alcunché”. Lo afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca. “Salvini deve periodicamente trovare un nemico, e questa volta lo trova nei Rom e nei Sinti – continua Patriarca – I campi non piacciono a nessuno, nemmeno ai nomadi. Ma cominciano ad esserci esempi di chi riesce e vuole integrarsi. Purtroppo ereditiamo una situazione figlia anche dei governi di centrodestra che per anni hanno fatto finta di non vedere il problema”.
Card.Vegliò, da Salvini frasi assurde e stupide – “Sono posizioni estreme, assurde, come quelli che dicono ‘I musulmani? Li ammazzerei tutti’ o ‘I migranti? Vadano tutti a casa loro’. Sono frasi stupide, e non varrebbe nemmeno la pena perdere tempo per commentarle”. Così il cardinale Antonio Maria Vegliò, capo dicastero vaticano per i migranti, commenta con l’Ansa le frasi di Matteo Salvini sui rom. (ansa)