giovedì, Marzo 28, 2024
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Appalto al liceo Medi di Cicciano deciso “tutto in famiglia”

CICCIANO-I lavori al Liceo “Enrico Medi” di Cicciano dovevano andare alla Thermoimpianti di Brusciano. Tutti i coinvolti nell’operazione,sostengono i magistrati,  sapevano e la gara doveva essere influenzata affinché alla ditta del Nolano andasse l’appalto da oltre 540mila mila per rimodernare il prestigioso istituto scolastico di via Madre Teresa di Calcutta a Cicciano. “Un progetto bellissimo- si vantano i protagonisti della presunta turbativa d’asta nei loro incontri- che ha avuto anche il plauso del Ministero”. Un progetto che però fa parte dei diciotto appalti finiti nel mirino di Finanza e Procura di Napoli (ma anche, due anni fa, della Procura di Nola nel caso del “Medi”) e che ha portato all’arresto del dirigente scolastico Pasquale Amato, che si trova ai domiciliari,  dell’imprenditore ed ex assessore al Comune di Brusciano Giuseppe Cristiani, dei professionisti nolani Raffaele Meo e Salvatore Mazzocchi (entrambi ai domiciliari), del factotum e nipote di Sommese Antonello Sommese. Quest’ultimo fautore dell’incontro tra professionisti e imprenditore e “regista”, secondo gli inquirenti”, della turbativa nella gara per la scuole superiore ciccianese perché avrebbe avuto un “ruolo chiave nella tessitura di accordi”.

 

IL PROGETTO- Il lavoro da svolgere a Cicciano rientra nel  “Progetto Fesr II (C)- Incrementare la qualità delle infrastrutture scolastiche, l’ecosostenibilità e la sicurezza degli edifici scolastici; potenziare le strutture per garantire la partecipazione delle persone diversamente abili e quelli finalizzati alla qualità della vita degli studenti”. Il 27 novembre 2014 parte il bando di gara, firmato dal preside Pasquale Amato che è anche Ruo (responsabile unico del procedimento), e prevede la procedura aperta con criterio di aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa. La data ultima di presentazione delle offerte è il 12 gennaio e partecipano sei ditte, quasi tutte del Nolano, tra cui la Thermoimpianti di Brusciano. Il 22 gennaio si nomina la commissione, nel marzo del 2015 viene affidata in via definitiva alla società di Cristiani nonostante il ricorso in autotutela di una ditta di Nola. Un ricorso che aprirà poi la strada anche alle indagini della Procura e della Guardia di Finanza di Nola.

LE INDAGINI- L’ appalto di ristrutturazione da 547mila euro fa gola a molti ma, emerge dalla maxi ordinanza di 1500 pagine della procura di Napoli, in realtà era già stata assegnato. I magistrati ne trovano conferma nell’interrogatorio di una degli arrestati,  Loredana Di Giovanni, la “faccendiera” di Mugnano di Napoli che ha scoperchiato il vaso di Pandora dei rapporti tra colletti bianchi, imprese e in alcuni casi camorra. Ascoltata dagli inquirenti nell’ottobre del 2016 dichiara che per la gara al liceo Medi di Cicciano “Antonello Sommese chiese a Guglielmo La Regina di attivarsi per le nomine della commissione”. Tutto l’iter per arrivare ad aggiudicare il lavoro, ritengono i magistrati, è falsato dall’accordo tra i protagonisti. I componenti della Commissione aggiudicatrice per esempio (Francesco La Regina, padre di Guglielmo, e Vincenzo Manocchio) sono scelti con un falso sorteggio e chi ruota intorno al bando, dal preside Amato, al direttore dei lavori Raffaele Meo che sorteggiò i nomi, al supporto al responsabile del procedimento Salvatore Mazzocchi, ad Antonello Sommese, sanno qual è la ditta che deve vincere. Ed è la ditta di Brusciano il cui titolare, Giuseppe Cristiani, incontra Guglielmo La Regina nel suo ufficio insieme ad Antonello Sommese, come registrano le ‘cimici’ della Procura nel novembre del 2014, quattro mesi prima che parta il bando di gara. Un incontro di presentazione in cui l’imprenditore elenca il lungo curriculum di lavori importanti della sua azienda e in cui, tra le altre cose, La Regina afferma tra il serio ed il faceto “Quello che dice Antonello è legge”.

“TUTTO IN FAMIGLIA”- Tutto l’iter che porta alla aggiudicazione della gara è svolto “in famiglia” come dice in una intercettazione ambientale Guglielmo La Regina. Suo padre Francesco viene sorteggiato da Raffaele Meo come componente della commissione insieme a Manocchio. Il supporto tecnico nel procedimento è inveceSalvatore Mazzocchi che è suocero di Antonello Sommese. Gli arrestati se lo dicono nella conversazione trascritta dai magistrati e riportata negli atti, e La Regina commenta: “Tutta fatta in famiglia, insomma”, ottenendo come risposta da Sommese: “Operazione blindata”.

IL RUOLO DEL PRESIDE- E infatti le cose vanno come previsto. La Thermoimpianti vince l’ambito appalto e, secondo i magistrati, tutto avviene nella piena consapevolezza degli indagati. “Grave il quadro indiziario” riferito al professore Pasquale Amato- si legge per esempio nell’ordinanza.Il dirigente scolastico, emerge dalle intercettazioni, sapeva quello che stava accadendo (“Il preside è anche Rup- dice Meo in una intercettazione-e deve coprire molte cose però è informato di tutto con molta riservatezza. E’ una persona seria e disponibile che si fida di noi”). In pratica, nel doppio ruolo di preside e di responsabile del procedimento avrebbe saputo, sostengono i magistrati nel provvedimento che ha portato alla esecuzione nei suoi confronti degli arresti domiciliari,  quello che stava accadendo e sarebbe stato affiancato nella procedura da un tecnico (Salvatore Mazzocchi) molto più affidabile rispetto ad un docente. Nei bandi per le scuole, si dicono gli indagati nelle intercettazioni ambientali, il Rup di solito è un professore,magari di educazione fisica. In questo caso invece si sceglie un tecnico amico e fidato.

IL RICORSO- C’è solo un ostacolo, un grosso ostacolo, nella strada per l’aggiudicazione dei lavori alla ditta di Cristiani. Ed è un esposto in cui si scrive che l’appalto è già indirizzati verso un vincitore scelto prima. Sull’esposto il procuratore Mancuso affida le indagini ad un suo pm e indaga la Guardia di finanza di Nola ma l’estensore viene convocato dal preside. Qui due persone rimaste al momento sconosciute, cercano di convincere l’uomo a desistere paventando minacce (“Sappiamo che sei sposato e hai due figli, hai da perdere”).Ma la giustizia continua il suo corso. Fino agli arresti di ieri.

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