sabato, Luglio 27, 2024
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Sistemi elettorali e forme di governo in Italia, le opinioni di Enzo Maraio e Tobia Toscano

Il libro sui sistemi elettorali e le forme di Governo nella storia italiana di Nicola De Luca e Daniele Giorgini ha fatto nascere un dibattito tra esperti e conoscitori del mondo della politica. Abbiamo intervistato il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio e Tobia Raffaele Toscano, docente di Filologia moderna e di Bibliografia e Biblioteconomia Università di Napoli ” Federico II”.

 

Sistemi elettorali e riforme mancate in Italia, a che punto siamo segretario Maraio?

“È davvero molto interessante il libro di Giorgini e De Luca. Ricostruisce in maniera puntuale e scorrevole le differenze e le peculiarità dei diversi sistemi elettorali e il loro rapporto con le forme di governo presso le quali si applicano. Come è noto, questo rapporto sistemi elettorali/forme di governo rappresenta il punto nodale anche di una grande e irrisolta questione italiana, la “Questione delle Riforme Istituzionali”, sulla quale si sono espressi anche autorevoli socialisti nel passato, basti pensare alla “Grande Riforma” lanciata da Bettino Craxi nel 1979 con un famoso articolo sull’Avanti!. Il saggio si innesta anche nel recente dibattito referendario che sta sviluppandosi nelle ultime settimane in quanto, nell’ottima ricostruzione dei vari tentativi di riforma che sono susseguiti nel corso degli ultimi decenni, oltre a specificare in maniera semplice l’importanza del concetto di rappresentanza riporta il tentativo operato attraverso la Riforma Boschi che prevedeva anch’esso un taglio, seppur di dimensioni ridotte, della rappresentanza parlamentare. Inoltre, il libro ha il pregio di ricostruire il sistema elettorale italiano a partire dalla sua prima legge elettorale, quella promanata con l’entrata in vigore dello Statuto Albertino del 1848 attraverso la legge del 18 marzo 1848, fino al Rosatellum, passando per la rivoluzione “copernicana” del Mattarellum del 1993, senza dimenticare la legge più duratura, quella in vigore per 50 anni dall’Assemblea Costituente fino al 1993 e i tentavi più recenti del Porcellum e dell’Italicum.

 

Il referendum sul taglio dei parlamentari può aiutare il sistema elettorale?

“Precisi e puntuali anche i riferimenti ai modelli stranieri più rappresentativi dei vari sistemi elettorali e di governo che impreziosiscono la ricostruzione e la classificazione delle varie forme di governo e del loro rapporto con i sistemi elettorali di riferimento rappresentando un utile riferimento per la risoluzione della lunga transizione istituzionale iniziata con l’introduzione della legge maggioritaria del 1993 che ha caratterizzato, però, l’inizio di un periodo confusionario e un po’ pasticciato dei tentativi di riforma delle istituzioni. Confusione perfettamente rappresentata da quest’ultimo tentativo di taglio della rappresentanza che se andasse in porto abbisognerebbe, a detta degli stessi promotori del taglio, di successivi adeguamenti di sistema e riforme allo stato neanche calendarizzate. Nonostante libri come questo utili e ben scritti, contributi accademici e interventi di esperti in materia, dalle parti di Montecitorio la confusione e l’approssimazione sembrano regnare sovrane. In realtà le motivazioni si evincono dalle considerazioni stesse degli autori e dalle riflessioni che se ne possono trarre, l’attività di riforma delle istituzioni, che è sempre un processo di mediazione tra le forze che hanno un peso nell’indirizzo politico del Paese, non può procedere per compartimenti stagni né a tentoni. Per compiere quelle riforme sostanziali di cui avrebbe bisogno l’Italia bisognerebbe agire su tutte le componenti di sistema apportando i correttivi necessari ad evitarne le disfunzioni e le disomogeneità insite in ogni tentativo di riforma di sistema, come correttamente argomentano gli autori ai quali andrebbe un plauso particolare per la semplicità espositiva e argomentativa con la quale affrontano tematiche così complesse”.

 

Prof Toscano, che tipo di lettura è il saggio sui sistemi elettorali e le forme di Governo nella storia italiana?

“Una lettura utile, perché ripercorre le varie vicende del diritto elettorale e delle diverse tipologie di legge che lo hanno disciplinato a partire, per rimanere all’Italia, dallo Statuto di Carlo Alberto del 1848. In tal modo chi legge dovrebbe innanzitutto ricordare che il suffragio universale, in Italia, è una conquista relativamente recente (1946) e di conseguenza comprendere che l’esercizio responsabile del diritto al voto è il fondamento della democrazia. Negli ultimi decenni le varie torsioni cui sono state piegate le leggi elettorali hanno comportato nei fatti una limitazione di tale diritto, perché si è arrivati, grazie alle liste bloccate, a negare all’elettore la possibilità di scegliere i propri rappresentanti”.

C’è una correlazione tra legge elettorale e qualità della democrazia?

“È sotto gli occhi di tutti che il combinato disposto tra crisi dei partiti e sistemi elettorali a liste bloccate determina una crisi della rappresentanza, per cui i cittadini riconoscono sempre meno nei parlamentari la loro diretta emanazione. Questo è uno dei fattori di cui si alimenta l’antipolitica e non è un caso, tenendo conto della ‘storia’ delle leggi elettorali ricostruita nel volume di De Luca, che in Italia il fenomeno si è sempre più accentuato dopo il 2006, con l’introduzione della legge Calderoli (il cosiddetto ‘Porcellum’), che ha determinato la sostituzione degli ‘eletti’, requisito minimo di democrazia, con i ‘nominati’ scelti dal ‘padrone’ di turno: il parlamentare non risponde più al popolo, ma al capobastone che gli deve garantire un posto nella parte alta della lista”.

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