venerdì, Aprile 26, 2024
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Napoli, soldi per sbloccare patenti sospese: 9 arresti e 68 indagati

NAPOLI – Il nucleo di polizia economico-finanziaria del comando provinciale della Guardia di Fianza di Napoli, al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla Sezione Seconda della Procura della Repubblica di Napoli, ha dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di 20 persone, di cui 9 sottoposte alla misura degli arresti domiciliari, 5 alla misura dell’obbligo di dimora e 6 alla sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio. L’indagine è relativa ad ipotesi di associazione per delinquere, corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato.  Tra le 9 persone sospese figurano anche funzionari dell’ufficio patenti della Prefettura, un funzionario della Motorizzazione Civile e un dipendente del Ministero degli Interni. Secondo gli inquirenti, in cambio di soldi, bloccavano le sospensioni delle patenti inflitte anche a persone trovate alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto della droga.

ASSENTEISMO IN PREFETTURA – Diversi episodi di assenteismo di alcuni dipendenti dell’Ufficio Patenti della Prefettura di Napoli sono emersi nell’ambito delle indagini dei finanzieri grazie alle quali si è fatta luce su una presunta associazione a delinquere con la quale era possibile, tra l’altro, sbloccare le patenti sospese anche a persone sorprese alla guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Tutto avveniva attraverso la creazione di un sistema per la copertura delle assenze dal lavoro che prevedeva una sorta di “turno parallelo” per le marcature in entrata e in uscita, con il badge, di soggetti non presenti al lavoro, al quale avrebbe partecipato, in alcuni casi, anche personale esterno all’amministrazione.

GLI INDAGATI – Complessivamente sono 68 le persone indagate dalla Procura di Napoli e dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria. Alle persone individuate dagli inquirenti come i responsabili dei reati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato veniva chiesto, di volta in volta, l’indebita restituzione di patenti di guida ritirate sulle quali gravavano provvedimenti di sospensione o revoca; la falsificazione materiale della patente di guida o di altri provvedimenti autorizzatori; l’illecita richiesta del duplicato di patenti benchè le stesse fossero già  gravate da provvedimenti ostativi; il rinnovo delle patenti senza lo svolgimento delle previste visite mediche; la restituzione di punti decurtati dalle patenti per infrazioni al codice della strada in assenza dell’effettiva frequenza dei previsti corsi; la predisposizione di falsa documentazione abilitativa alla guida temporanea in presenza di sospensione o revoca; l’occultamento delle pratiche amministrative e dei verbali trasmessi in Prefettura dagli organi accertatori, con lo scopo di evitarne la trattazione, facendo decadere i termini di prescrizione previsti per l’emissione dei decreti sanzionatori. Tali illeciti, – spiegano gli investigatori – che sarebbero stati realizzati previa remunerazione dei pubblici ufficiali coinvolti, avrebbero pertanto consentito ai soggetti sanzionati di continuare a circolare nonostante le gravi violazioni al codice della strada. Le attività  di riscontro sul territorio per verificare l’utilizzo di falsi permessi di circolazione sono state effettuate dai “Baschi verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Napoli, deputati al controllo del territorio, che hanno proceduto al sequestro dei medesimi documenti a conferma delle ipotesi investigative.

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