sabato, Luglio 27, 2024
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Gragnano, anche due ragazze tra gli indagati per la morte del 13enne

La città di Gragnano si appresta a dare il suo ultimo saluto ad Alessandro, il ragazzo di 13 anni morto la settimana scorsa dopo essere precipitato dal balcone della sua abitazione, al quarto piano dello stabile di via Lamma nel quale abitava con i suoi genitori. Dietro quella tragedia, è la convinzione degli inquirenti (sul caso indagano i carabinieri della stazione di Gragnano e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, in stretto coordinamento con la Procura per i minorenni di Napoli) potrebbe nascondersi una storia di cyber-bullismo.

Minacce e intimidazioni che, è l’ipotesi, potrebbero essere nate dopo la conclusione del legame tra Alessandro e una ragazzina, che per gelosia avrebbe dato il via con altri amici alla pioggia di insulti contro il suo ex. Le prove sarebbero contenute nei messaggi ritrovati nel cellulare in uso al ragazzo, posto sotto sequestro dai militari dell’Arma già  poco dopo la tragedia, quando tutti sembravano convinti di trovarsi di fronte ad una terribile fatalitĂ , causata dal voler riparare l’antenna del televisore posta all’esterno della finestra.

Ora emerge una vicenda assai diversa che potrebbe avere portato il ragazzo (figlio unico di un agente di commercio e di un’avvocatessa) a decidere di compiere un gesto estremo. Non prima di avere a suo modo detto addio alla nuova giovane fidanzatina, con un ultimo messaggio partito proprio da quel telefonino colmo di chat ostili inviate da una vera e propria banda composta da giovani e giovanissimi: in tutto sei persone, quattro delle quali minorenni. Tra loro ci sarebbero due ragazze tra cui l’ex fidanzatina di Alessandro, che per molti potrebbe avere avuto un ruolo chiave nell’azione persecutoria nei confronti del tredicenne. Una nuova relazione, dopo aver concluso la precedente, avrebbe scatenato – secondo una ipotesi – la reazione dell’ex. In chat e poi dal vivo, Alessandro sarebbe stato vittima di insulti e minacce.

Sull’argomento però la famiglia, rappresentata dall’avvocato Giulio Pepe, preferisce non sbilanciarsi: ”Sono notizie – afferma il legale – che abbiamo appreso dalla stampa e che come ipotesi vanno per adesso considerate. Per giunta, in taluni casi siamo di fronte a minorenni, quindi soggetti che vanno trattati con tutte le cautele che merita il caso”.

Nel frattempo oggi si è svolta l’autopsia sul tredicenne, dopo che la Procura ha affidato l’incarico al medico che ha poi effettuato gli esami irripetibili. Il consulente incaricato dagli inquirenti avrĂ  ora sessanta giorni di tempo per depositare le proprie risultanze tecniche, che al momento comunque poco dovrebbero aggiungere in merito ad un’inchiesta che invece punta a ricostruire le ore, i giorni e le settimane che hanno preceduto la tragedia di via Lamma. All’esame autoptico, oltre ai consulenti indicati dal collegio difensivo incaricato dai genitori di Alessandro, avrebbe preso parte uno solo degli avvocati designati dalla difesa dei giovani indagati.

L’autopsia consente in ogni caso di liberare la salma del ragazzo (rimasta sequestrata subito dopo la tragedia nell’obitorio di Castellammare di Stabia), in modo che il corpo di Alessandro sia riconsegnato ai genitori. La famiglia darĂ  l’ultimo saluto al tredicenne domani, alle 11, con una cerimonia programmata al chiostro di Sant’Agostino, a ridosso di piazza Guglielmo Marconi a Gragnano. Esequie che i genitori vorrebbe fossero le piĂą intime possibile, anche se è assai probabile che in tanti vorranno portare il loro cordoglio ad una famiglia che da una settimana è dilaniata dal dolore. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. (ansa)

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