sabato, Dicembre 14, 2024
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Italia quarta per decessi a causa dell’inquinamento

In Italia, nel 2019, l’inquinamento ha prodotto il 13,2% dei decessi prematuri e una perdita di 1.564,8 anni di vita persi su 100 mila abitanti. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente sui decessi prematuri e gli anni di vita persi a causa dell’inquinamento ambientale nei 27 Stati membri dell’Ue. L’Italia si ‘classifica’ quarta per percentuale di decessi dopo Cipro (16,9%), Malta (14) e Polonia (13,3).

Le ragioni che hanno prodotto morti premature e perdita di anni di vita sono state le malattie cardiovascolari e respiratorie dovute all’esposizione ad ambienti inquinati da ozono, al piombo, ad asmageni, a fumi, gas e particolato, al radon e i tumori. Sia nel caso di morti premature che nel caso di perdita di anni di vita, la causa prevalente è stata quella dei carcirogeni professionali e le malattie cardiovascolari causate da inquinamento da particolato.

“L’esposizione all’inquinamento può nuocere alla salute ed è chiaramente dimostrato che la riduzione dell’inquinamento porta a un miglioramento della salute e del benessere. Attualmente, oltre il 10% dei decessi prematuri annuali nei 27 Stati membri dell’Ue è legato all’inquinamento ambientale”, si legge nel rapporto. Nella sua valutazione sui determinanti ambientali del cancro, l’Aea indica “che l’esposizione all’inquinamento atmosferico, alle sostanze chimiche cancerogene, al radon, alle radiazioni Uv, al fumo passivo e altro ancora può essere responsabile di oltre un decimo dell’onere totale del cancro in Europa. L’impatto dell’inquinamento sulla salute è probabilmente sottostimato: conosciamo solo l’impatto di una gamma limitata di inquinanti e solo in relazione a una serie specifica di effetti sanitari noti”.

“L’esposizione all’inquinamento ambientale varia in modo significativo tra i vari Paesi: più si va verso est, più il numero di morti premature legate all’inquinamento tende ad essere elevato. Le persone vulnerabili, tra cui i bambini e gli anziani, sono più sensibili all’inquinamento; inoltre, le persone appartenenti ai gruppi socioeconomici più bassi tendono a essere esposte a livelli più elevati di inquinamento”, spiega l’Agenzia. “L’inquinamento riduce anche la qualità della vita: le persone convivono per molti anni con malattie causate dall’esposizione all’inquinamento, come l’asma o le malattie cardiache”.

AREA NOLANA-VESUVIANA SEMPRE “CINESE” – Gli sforamenti  delle polveri sottili (pm10) nell’area nolana-vesuviana restano sempre una regola. Alla data del 9 dicembre secondo le centraline Arpac (che hanno avuto diversi problemi tecnici negli ultimi mesi) Volla guida la graduatoria con 94 (il limite consentito è 35 all’anno) seguita da San Vitaliano con 63 (aggiornato al 6 dicembre), Acerra Caporale 61 (aggiornato all’11 settembre) e Pomigliano con 49 (aggiornato al 6 dicembre).

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