giovedì, Aprile 18, 2024
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Leggi razziali e Shoah, i ricordi e le “lezioni perdute” di Ugo Foà

Mattinata intensa all’istituto comprensivo “Carducci” di Mariglianella. Una full immersion nella storia, un incontro di emozioni forti e commozione, all’ascolto di Ugo Foá. L’arzillo novantacinquenne, testimone delle leggi razziali fasciste, è arrivato da Roma, accompagnato da uno dei suoi figli.

“È la mia seconda volta qui a Mariglianella”, ha ricordato Ugo. “Quando mi è stato rivolto nuovamente l’invito, ho accettato subito con piacere: ricordavo di questa scuola la giovialità ed il clima di accoglienza che si respira.” Parole che inorgogliscono e che fanno bene, in un momento storico in cui degli alunni e della scuola italiana non si fa altro che raccontare solo le criticità e i disagi.

“Non me ne vogliano gli altri nostri illustri ospiti”, ha detto, al momento degli “onori di casa”, la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Mariglianella, la professoressa Maria Grazia Avallone,  “ma io gioisco e sono fiera anzitutto per la presenza tra noi di Ugo Foá”.

Memoria storica vivente, lucido e rigoroso nel suo racconto, Ugo Foá ha rapito per oltre venti minuti le attenzioni dei ragazzi di terza media, i primi fruitori della speciale “lezione” concentratissimi sui dettagli e sulle curiosità della storia personale e familiare dell’ospite. Testimone ancora in vita dell’insensatezza e della crudeltà dei provvedimenti antiebraici dell’Italia del Fascismo, Foà si è soffermato soprattutto sulla sua esperienza di piccolo studente costretto a lasciare la scuola, negli anni forse più cruciali della formazione e dell’età scolare: il passaggio dalle Elementari al Ginnasio. Sebbene siano passati più di ottant’anni, nel racconto vivido dell’uomo sono apparsi evidenti ancora la commozione e la rabbia, la malinconia e lo sdegno per quegli anni bui e tragici.

Da cornice al discorso appassionato di Ugo ha fatto l’intervento di Fortini, assessore regionale alla Scuola. Profondamente toccata dal tema della Shoah, l’assessore si è rivolta direttamente ai giovanissimi presenti, riflettendo insieme con loro sul dovere di non dimenticare mai e, quindi, di studiare con passione la Storia.

Trascinante anche l’intervento di Michelangelo Riemma, dirigente scolastico del liceo “Durante” di Frattamaggiore e studioso del pensiero della filosofa ebrea sopravvissuta ai lager Hannah Arendt. ” Siate aquile per volare alto ed essere testimoni di valori”, ha concluso Riemma.

Agli interventi si sono, infine, aggiunti anche quelli “di casa” del sindaco Arcangelo Russo, del parroco di Mariglianella, don Ginetto De Simone e della moderatrice del forum, Antonella Laudisi, redattrice del “Mattino”, d’origini mariglianellesi.

Mai a margine della mattinata, i veri protagonisti sono stati gli studenti. Nel corso del dibattito, tra un intervento e un altro degli ospiti, hanno tenuto monologhi, recitato, cantato e danzato per riflettere, anche attraverso due strumenti paideutici privilegiati, l’arte e la musica, sulla catastrofe della Shoah.

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