NAPOLI (alads) – È finita come temevano i pendolari. L’incontro tenutosi questa mattina nella sede Eav di Porta Nolana tra i vertici dell’azienda di trasporto e i sindaci dei Comuni della tratta Baiano–Volla–San Giorgio si è trasformato in una vera e propria resa dei conti. Nessuna apertura, nessuna concessione: solo la comunicazione – fredda e burocratica – del nuovo piano di esercizio che, secondo i rappresentanti dei viaggiatori, peggiora ulteriormente le condizioni del servizio rispetto a quelle in vigore fino alla chiusura della linea, lo scorso maggio.
“OFFERTA CHE MORTIFICA IL TERRITORIO” – A denunciare la situazione sono i comitati pendolari della linea Napoli–Baiano, che da anni si battono contro tagli e disservizi. “La scandalosa offerta di servizio – affermano – mortifica ancora di più un territorio già penalizzato. Chiamare “offerta ferroviaria” un piano con solo 26 corse giornaliere, intervallate ogni ora e con capolinea a Volla, è una presa in giro. Significa voler chiudere la Baiano”. I comitati sottolineano come, a ogni riunione, la linea perda un pezzo: “meno treni, meno corse, più disagi”. E accusano l’azienda di voler spostare gran parte del servizio dal ferro alla gomma, “una scelta anacronistica e in controtendenza con le politiche ambientali”.
“NUMERI FREDDI E LONTANI DALLA REALTA’ DEI PENDOLARI” – I portavoce dei pendolari criticano duramente anche il comunicato diffuso da Eav, definendolo “una fredda somma di numeri buona solo a nascondere i disagi reali”. “Annunciare la riapertura della Baiano – affermano – e poi presentare un piano del genere significa offendere l’intelligenza dei viaggiatori e dei cittadini del Nolano-Baianese”.
“I SINDACI DOVEVANO ABBANDONARE IL TAVOLO” – Duro anche l’attacco alle istituzioni locali: “Siamo delusi dai sindaci – scrivono i comitati – che, di fronte a proposte oscene, avrebbero dovuto abbandonare il tavolo per rispetto del proprio ruolo. Non si può permettere a un’azienda inadempiente di imporre ai rappresentanti eletti dal popolo un aut aut: questo o nulla”. I rappresentanti dei pendolari ricordano anche le difficoltà di un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico, dove “basta una pioggia intensa per rendere le strade impraticabili”. “Pensare di garantire la mobilità solo con gli autobus – aggiungono – è una follia. Servono i treni, non i mezzi anfibi”.
“LAVORI? SCUSA PER TAGLIARE I TRENI” – I comitati contestano anche le motivazioni tecniche fornite da Eav per il ritardo nella riapertura della linea, accusando l’azienda di strumentalizzare i lavori di manutenzione: “I lavori nella galleria tra Volla e San Giorgio – denunciano – si potevano svolgere di notte, come accade sulla linea per Sorrento. È solo una scusa per sottrarre treni alla Baiano”. Gli attivisti ricordano che la vicenda è già oggetto di una denuncia alla Procura, e annunciano nuove manifestazioni di protesta.
“SAREMO BRIGANTI FINO ALLA FINE” – Toni duri nelle parole di Enzo Ciniglio del gruppo Facebook “No al taglio dei treni della Circumvesuviana”, di Salvatore Ferraro del gruppo “Circumvesuviana – Eav”, di Salvatore Alaia, presidente del comitato E(A)Vitiamolo di Sperone, e dell’avvocato Marcello Fabbrocini, presidente del comitato civico A Cifariello di Ottaviano. “Se per scelte scellerate di altri dobbiamo vivere isolati come briganti – scrivono – allora saremo briganti fino alla fine”. I pendolari concludono con un appello al rispetto dei diritti dei cittadini: “È facile tagliare corse e servizi stando al caldo di un ufficio, con lo stipendio assicurato. Fuori, al freddo e sotto la pioggia, ci sono studenti che cercano di costruire il loro futuro e lavoratori che devono difendere il proprio salario, in attesa di un bus che chissà se passerà”.





