venerdì, Aprile 26, 2024
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Comiziano, la guerra delle cifre, l’ex sindaco Alfieri: Napolitano non dice la verità

alfieri_lidiodi Nello Lauro

COMIZIANO – La rabbia lascia il posto al politica, quella vera. Lidio Alfieri, sindaco di Comiziano dal 1999 al 2009, replica con garbo e decisione alla relazione di fine mandato presentata e pubblicata nei giorni scorsi dal Comune di Comiziano e commentata (e corretta)dal sindaco Paolino Napolitano sulle pagine del giornalelocale. Una difesa di ufficio certificata dalla mole di documenti che corredano le due dichiarazioni da politico e amministratore che ha a cuore le sorti della sua Comiziano, il paese dove vive. E si difende dai colleghi come lo stesso attuale primo cittadino, il vicesindaco Tortora, il capogruppo Mascolo e il segretario comunale Napolitano che con lui hanno condiviso anni e anni di politica (ed elettorato in alcuni casi) “comune”. Chiacchierata lunga: fatti, ricordi e carte su carte per dimostrare quanto la situazione di Comiziano è diversa da quella descritta nella relazione municipale. “Il comune ha evitato il dissesto? Non mi risulta – dice Alfieri – il dissesto si evita pagando i debiti e magari vendendo se necessario qualche “gioiello” comunale cosa mai avvenuta. In più i debiti non pagati vanno accertati, verificati e sembra chiaro che questa procedura non è stata completata. Alcuni debiti poi sono davvero incomprensibili: possibile provocare un disavanzo di Inpdad e Gori in così breve tempo? Altra anomalia nemmeno certa perché anche in questo caso è in corso di verifica”. “Il Comune ha anche utilizzato una risorsa esterna che ha presentato una relazione ma senza ricevere gli opportuni accertamenti”. E Alfieri vuole anche demolire questo principio di campagna elettorale con cui è stato dipinto come l’uomo che ha lasciato debiti. “Non è vero nella maniera più assoluta – ribatte – il comune ha un credito accertato (con sentenza definitiva della Corte dei Conti) di oltre 650mila euro fatto da una commissione di indagine amministrativa contabile con la quale è stato definito l’ammanco alla casse dell’ente e anzi abbiamo presentato altra querela per altri 174mila euro nel periodo che va dal 1995 al 1999 con un’udienza prevista nel prossimo mese di maggio, altro che dissesto”. E sul credito di 38mila euro per i permessi sindacali Alfieri puntualizza: “Nessuna richiesta, nessun decreto e soprattutto nei bilanci precedenti è una somma mai comparsa: unica cosa che posso dire è di aver usufruito di permessi dal mio lavoro per rappresentare il Comune di Comiziano durante l’emergenza rifiuti di quegli anni anche per sostituire l’assessore all’Ambiente dell’epoca che poi è l’attuale sindaco Paolino Napolitano impegnato nel suo lavoro”. Solo oggi l’attuale responsabile del servizio economico-finanzario e la sua collaboratrice stanno facendo una mappatura delle criticità, cosa mai avvenuta nei primi 4 anni e dire che questa amministrazione nel programma presentato agli elettori aveva scritto nero su bianco che avrebbe operato nella continuità dei 10 anni precedenti nel quale avevamo lasciato anche progetti cantierabili e fattibili. Poi tutto è stato dimenticato, compreso i progetti.. Poi solo inesattezze e bugie”. Il fiume di parole si ferma con Alfieri che stringe e guarda ancora i suoi documenti.

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