NOLA- Lo scheletro del Museo della cartapesta con relativa cittadella si è trasformato in fantasma che perseguita il Comune di Nola. Quello che doveva essere il polo creativo artigianale, il laboratorio per la tradizione cartapestaia nolana, oggi è una chimera con la testa a forma di carta bollata. Abcora una volta infatti la lunga e intricata vicenda della cittadella di piazza D’Armi trascina l’ente di piazza Duomo in Tribunale per una causa che si protrae dal 2004, anno in cui furono affidati i lavori di progettazione alla RA Consulting. Lo scorso 10 marzo la società, che lamenta di non essere stata pagata per il proprio lavoro, fa notificare al Comune un atto di citazione in cui chiede venga accertato l’inadempimento contrattuale dell’ente in relazione al contratto del 2004 per l’affidamento di servizi tecnici di progettazione esecutiva e di progettazione delle strutture del museo della cartapesta; per quei lavori “non pagati” la RA Consulting chiede il risarcimento, cioè il “pagamento delle rate della polizza fideiussoria stipulata a favore del Comune anche per gli anni in cui i lavori erano stati interrotti per cause non imputabili alla società attrice”. Il Comune si è costituito in giudizio, la causa inizierà in autunno. Il Museo della cartapesta è la spina nel fianco delle amministrazioni nolane; inizialmente finanziato, la Regione ha poi chiuso i rubinetti dei fondi lasciando in piazza D’Armi sono una orrenda impalcatura circondata da spazzatura nel bel mezzo di quello che fu lo stadio comunale.
