di Bianca Bianco
CASAMARC IANO- Con sentenza numero 3346 il Consiglio di Stato respinge il ricorso della Regione Campania e “restituisce” all’area nolana 5 milioni di euro per la bonifica e la valorizzazione dei sentieri previsti dal piano strategico del 2009 e dirottati dall’ente di palazzo Santa Lucia alla bonifica del litorale domitio. Ad ottenere questo risultato il Comune di Casamarciano.
Il Tar Campania, con sentenza breve (numero 3081 del 2012), aveva accolto il ricorso per l’annullamento della delibera di giunta regionale numero 61 del 28 febbraio 2012, con cui è stata disposta la rimodulazione dell’intervento per il recupero ambientale dei siti dell’Area Nolana e del Vallo di Lauro – Comuni di Casamarciano, Nola, San Paolo Bel Sito, Visciano, Marzano di Nola, Moschiano, già programmato con delibera numero 529 del 4 ottobre 2011, ridenominando l’intervento come “aggiornamento delle informazioni per il censimento di siti potenzialmente contaminati, dei siti in attesa di indagini e dei siti oggetto di abbandono di rifiuti nel SIN Litorale Domitio Flegreo ed Agro Aversano, differenziazione raccolta dei rifiuti”.
La Regione Campania ha fatto ricorso dinanzi il Consiglio di Stato, ma il secondo grado di giudizio è andato male a Palazzo Santa Lucia. I giudici di Palazzo Spada hanno dato ragione alla difesa del piccolo Comune alle porte di Nola e torto alla Regione su tutte le eccezioni sollevate in appello. Con questa pronuncia i 5 milioni stanziati dalla regione nel lontano 2009, e oggetto di una revoca da parte dell’amministrazione Caldoro, cui alcuni Comuni hanno risposto con i ricorsi al Tar, giunge (si spera) al capolinea. I fondi dovranno essere utilizzati per dare nuova luce ai sentieri che si snodano sulla collina di Cicala e toccano non solo Casamarciano, ma anche San Paolo, Visciano e i Comuni del Vallo di Lauro.
Il piano strategico di valorizzazione prevedeva lo stanziamento in tutto di 21 milioni di euro, per il recupero dei beni culturali dell’area nolana. Un progetto ambizioso, ma anche criticato perché considerato solo una campagna promozionale dell’allora Governo Bassolino. L’appena insediata Giunta Caldoro lo revocò, in seguito dirottò parte di quei fondi sul litorale domitio, per consentire la bonifica di quel martoriato territorio. Si penalizzava (ancora una volta) il Nolano per bonificare altre aree. Una ingiustizia palese cui ora il Consiglio di Stato pone rimedio, in parte. Su questa situazione infatti pesa anche l’inerzia delle amministrazioni che non hanno fatto ricorso al Tar quando si sono viste sfuggire i finanziamenti. Casamarciano (ma anche Marzano e Mugnano del cardinale) invece non si sono fatte sfuggire l’occasione, ottenendo importanti risultati.
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