sabato, Luglio 27, 2024
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“Fai bei sogni”, Massimo Gramellini insegna come vivere “nonostante”

 

Massimo Gramellini
Massimo Gramellini

di Isabella Savinelli

Fai bei sogni” non è soltanto il titolo di un libro, ma è anche la naturale conseguenza di chi lo legge prima di andare a dormire e questo è segno che tra le righe del romanzo di Massimo Gramellini c’è qualcosa che sfiora le corde dell’anima. L’autore, giornalista e scrittore, ha scritto un romanzo autobiografico in cui ripercorre un piccolo sentiero interiore che lo porta ad accettare la morte della madre avvenuta quando aveva nove anni. Il libro è stato accolto dal pubblico con molto entusiasmo, esattamente con l’entusiasmo di più di un milione di lettori italiani.

Il protagonista della storia, che si svolge tra il 31 dicembre del 1969 e il 31 dicembre di quarant’anni dopo, è lo stesso autore. In quella mattina innevata di dicembre, il piccolo Massimo ha nove anni e viene svegliato da un clamore improvviso: dopo un po’ gli comunicano la morte della madre. La salma della madre viene esposta nel salotto di casa loro, ma il piccolo Massimo preferisce scappare subito dal dolore e dalle sue paure rifugiandosi in camera sua, dove la madre aveva trascorso l’ultimo istante di vita a rimboccargli le coperte, augurandogli: «fai bei sogni». Poi cresce e diventa prima un ragazzo, poi un uomo fragile ed insicuro, costellato di dubbi e di paure personificate da Belfagor, lo spirito che viveva dentro di lui e che, per tenerlo lontano dalla sofferenza, lo chiudeva in una gabbia di paure. Privo di una figura femminile nella sua vita e segnato dal complicato e piatto rapporto col padre, diventa schivo ed insicuro, con pochi amici e difficoltà di relazionarsi con le donne. L’unico suo punto fermo sembra essere il suo lavoro di giornalista e scrittore. Quando ormai la sua vita sembrava essersi stabilita con successi nella vita privata e lavorativa, ecco che irrompe “Madrina”, la migliore amica della madre che gli rivela una verità nascosta per quarant’anni.

Dopo un inizio che sembra ricalcare la classica storia del figlio piccolo che non riesce a superare la morte della madre, la storia decolla conquistando a pieno l’interesse e la premura del lettore. Lo stile è asciutto e scorrevole, la scrittura delicata, pulita ed intensa, proprio come quella che arriva dritto al cuore. Massimo Gramellini non si rifugia dietro un alter ego di fantasia e, ad un certo punto del suo racconto, fa il suo nome: è proprio lui quel bambino segnato dalla scomparsa della madre, quel ragazzo schivo e diffidente, quell’uomo che scopre, tra le righe della sua scrittura, che, in fondo, ha sempre saputo la verità sul conto della madre. L’autore mette a nudo il suo passato conferendo al suo romanzo autobiografico una componente strettamente personale e delicata, permettendo al lettore di entrare, a piccoli passi, nei segreti del suo animo. Il lettore, infatti, vi si accosta con commozione e riservatezza, ma anche con una forte empatia: la storia sembra essere dedicata a tutte quelle persone segnate da un senso di inadeguatezza e di abbandono, a tutti coloro che non sono stati amati abbastanza da qualcuno che sarebbe dovuto essere il pilastro della propria vita, la spalla su cui piangere o il bastone su cui sorreggersi. I consigli che, alla luce della sua esperienza, Gramellini vuole affidare ai suoi lettori sono quelli di perdonare per affrontare la vita con un bagaglio più leggero, di interiorizzare le proprie sofferenze, di scavare nei propri lati più bui e tristi e ripartire da proprio da lì, in un cammino verso una più vigorosa e profonda consapevolezza. Non a caso, come sussurra l’autore tra le righe, “I se sono il marchio dei falliti. Nella vita si diventa grandi nonostante”.

 

TITOLO: Fai bei sogni

AUTORE: Massimo Gramellini

PAGINE: 229

EDITORE: Longanesi

ANNO: 2012

PREZZO: €14.90

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