venerdì, Marzo 29, 2024
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Triangolo della vita, il Vescovo di Nola scrive ai manifestanti

Il vescovo di Nola Beniamino Depalma
Il vescovo di Nola Beniamino Depalma

Il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, si unisce al grido di giustizia e verità dei cittadini della Diocesi di Nola per lo scempio del territorio campano: «Insieme a voi, la Chiesa di Nola chiede alle pubbliche autorità impegni precisi: è il tempo del futuro, è il tempo di programmazioni serie ed efficaci, e non solo per affrontare il dramma della trasformazione della nostra terra in inferno».

«Il grido di giustizia e verità che si leva da questo territorio – ha dichiarato il vescovo – unito al pianto di tantissime famiglie visitate da una morte invitata dall’incuria politica e amministrativa, mi spinge ancora una volta a rassicurare quanti protestano e soffrono: la Chiesa di Nola è vicina a voi, condivide la vostra rabbia per lo scempio del nostro territorio, condivide la vostra rabbia per l’inadempienza di quanti, attraverso l’esercizio del vostro voto, avete scelto per curare il bene comune ma soprattutto condivido il vostro desiderio di rinascita, la vostra richiesta di attuare immediatamente progetti di risanamento che possano dare una possibilità di futuro alla nostra terra, una possibilità di futuro a noi tutti!

La Chiesa – come ho detto già nei messaggi del 2001 e del 2010 – non è chiamata in primo luogo ad impartire indicazioni d’ordine tecnico e politico, ma si sente tuttavia impegnata, fortemente ed ineludibilmente, sul fronte della tutela del creato e delle realtà terrestri che costituiscono il luogo del nostro vivere e del nostro operare. Per questo, insieme a voi, la Chiesa di Nola chiede – usando le stesse parole utilizzate nel 2001 e nel 2010 – alle pubbliche autorità impegni precisi. Chiede anzitutto che sia salvaguardato, tutelato e incrementato il diritto fondamentale e costituzionalmente già garantito alla salute, all’incolumità e alla salubrità dell’ambiente calpestati da una amministrazione caratterizzata da strabismo e miopia e indirizzata esclusivamente all’ordinario: è il tempo del futuro, è il tempo di programmazioni serie ed efficaci, e non solo per affrontare il dramma della trasformazione della nostra terra in inferno.

Sono stati commessi errori enormi, anche a causa dell’indifferenza di ciascuno: ma un cambio di rotta è possibile, anzi, è doveroso! La soluzione allo scempio non può essere la fuga: la soluzione allo scempio deve essere la bonifica, da condurre con serietà e competenza ma soprattutto vigilando ed evitando che possa divenire ennesima occasione di profitto per la criminalità. La nostra terra vive un momento di notte e ognuno di noi, come scrive il profeta Isaia, si chiede “Quanto resta della notte?”, come lui dobbiamo rispondere “Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!”, dobbiamo continuare a domandare, a far venire fuori ad alta voce il nostro desiderio di futuro, l’amore per la nostra terra, l’amore per il dono più prezioso fattoci da Dio: la vita».

 

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