sabato, Luglio 27, 2024
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Ragazza “schiava” costretta a prostituirsi e lavorare da badante: arrestata coppia

Avevano ridotto in schiavitù una romena di 29 anni, costringendola a lavorare da badante dopo aver tentato di farla prostituire. A scoprire l’odissea della straniera i carabinieri della Stazione di Solopaca, con quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Cerreto Sannita, che nella notte hanno arrestato un uomo ed una donna, entrambi romeni, di 40 e 37 anni. L’operazione ha avuto inizio in seguito ad una telefonata pervenuta da una connazionale amica della vittima che ha segnalato al 112 gli abusi costretti a subire dalla vittima da parte dei due aguzzini, i quali avevano prima tentato di farla prostituire e dopo costretta a lavorare, contro la sua volontà per loro conto, quale badante presso una famiglia residente a Solopaca. Immediatamente la centrale operativa della Compagnia di Cerreto Sannita ricevuta la segnalazione, proveniente da fuori regione, ha allertato la Stazione di Solopaca e gli accertamenti hanno permesso subito di rintracciare la giovane donna presso una famiglia del centro dove svolgeva l’attività di badante da un solo giorno. La giovane in caserma ha denunciato di essere stata attirata in Italia dai due connazionali con tante belle promesse, ma appena giunta – circa 10 giorni prima – la coppia l’aveva tenuta segregata in un appartamento di Sant’Agata dei Goti. Qui, dopo averla privata dei documenti d’identita’ e del telefono cellulare, allo scopo d’impedirgli qualsiasi forma di contatto con l’esterno, l’avevano prima, con violenze, minacce e vessazioni di ogni genere, spinta a prostituirsi e dopo costretta a lavorare quale badante.  In pratica i due esercitavano sulla vittima una sorta di diritto di proprietà sfruttando le condizioni di assoggettamento e stato di necessità della donna che era privata anche della liberta’ personale perché veniva rinchiusa in una stanza quando i suoi connazionali uscivano di casa. Raccolta la denuncia i militari si sono recati in S’Agata dei Goti dove, nonostante i pochi elementi forniti, hanno individuato l’appartamento, occupato dalla coppia di rumeni, dove era stata tenuta la giovane donna. Nel corso della perquisizione domiciliare i militari hanno trovato i documenti d’identità e il telefono cellulare della vittima. I due romeni sono stati accompagnati in caserma e dopo le formalità di rito, sono stati dichiarati in arresto per riduzione in schiavitu’ e tradotti presso la Casa Circondariale di Benevento. I carabinieri hanno restituito i documenti d’identità e telefono cellulare alla vittima trovandogli adeguata sistemazione alloggiativa. (adnkronos)

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