di Bianca Bianco (Il Mattino)
Sperone. La tragica mappa dell’Isochimica porta anche a Sperone ed a Tufino. Le famigerate cave dismesse dell’area nolana avrebbero accolto nelle loro viscere l’amianto coibentato grattato via dalle carrozze delle Ferrovie dello Stato negli anni Ottanta dagli operai della fabbrica dei veleni di Pianodardine.
Questo emerge dalle indagini della Procura di Avellino ancora in corso, questo potrebbe essere accaduto secondo le testimonianze che si sono raccolte negli ultimi anni. E’ una nuova tegola per un territorio già devastato dalle estrazioni e dalle discariche autorizzate e abusive che disseminano il rettilineo che dal Mandamento conduce a Nola. Se confermate, le dichiarazioni che indicano Sperone e Tufino come approdi degli scarti letali dello stabilimento aprirebbero un nuovo scenario di devastazione in una zona in cui da mesi ambientalisti e politici locali si battono per le bonifiche e la mappatura dei siti a rischio.
Franco Vittoria del Pd, consigliere di minoranza a Sperone, ha lanciato da tempo il suo appello per avere una mappa esaustiva delle criticità ambientali sul territorio del Baianese e del Nolano. La notizia che lega il suo Comune alle drammatiche vicende dell’Isochimica lo spinge ad aprire una polemica con le amministrazioni locali ed a chiedere un intervento da Procura di Avellino e Prefetto: “Scriverò al procuratore Rosario Cantelmo ed al prefetto Umberto Guidato – dichiara Vittoria- per chiedere che si indichino questi luoghi in cui sarebbe avvenuto quanto raccontato ai magistrati. Le autorità devono ascoltare i nostri appelli e devono ordinare subito controlli nelle cave, al fine di rendere noto se e dove si sarebbe verificato questo disastro. Le nostre popolazioni non possono sempre accettare supinamente lo stillicidio di racconti, indiscrezioni, sospetti. E’ da mesi che nel Baianese e nel Nolano si tracciano ipotetiche geografie dei veleni della Campania. Ora abbiamo bisogno di chiarezza”. Una chiarezza che Vittoria invoca anche dalle amministrazioni locali polemizzando: “Il silenzio e l’inerzia non aiutano il Baianese- afferma-. Le voci della politica e delle associazioni locali devono unirsi, dobbiamo chiedere compatti di andare in profondità in questa storia. Se quelli che oggi sono sospetti diventassero tristi realtà, dovremmo mobilitarci per una bonifica della nostra terra”.
Il sindaco di Sperone Marco Alaia non fa allarmismi e si affida alle indagini della magistratura: “Ho preso atto di quanto alcuni sostengono sarebbe avvenuto negli anni scorsi. Ora tocca agli inquirenti sottoporre a puntuale verifica ciò che si è letto sui giornali al fine di sgombrare il dubbio da ogni ombra calata sul Mandamento. Ciascuno ha le proprie competenze, al momento è solo la Procura che può eventualmente confermare o smentire”.
A meno di un chilometro in linea d’aria dalle cave di Sperone ci sono quelle di Tufino, anche qui sarebbe finito l’amianto della ex fabbrica di Elio Graziano. Onofrio Petillo, ex assessore all’Ambiente del Comune alle porte di Nola ed oggi componente del Forum ambiente area nolana e del Comitato “Salute e Ambiente”, si unisce all’appello di Franco Vittoria: “E’ l’ora della verità- dichiara-. Sono anni che non c’è trasparenza su cosa sia finito nelle cave e nelle ex discariche di Paenzano 1 e 2. Dopo decine di morti sospette e la fine dell’agricoltura di questi luoghi, abbiamo diritto a sapere. La vicenda Isochimica per noi è nuova, ma conferma la necessità di avere indagini accurate”. Domenica 15 dicembre il Comitato “Ambiente e Salute” terrà una riunione a Tufino per avviare una petizione già da tempo messa nero su bianco, con cui si chiede l’ispezione nelle cave e a Paenzano per scoprire definitivamente cosa sia sepolto nel sottosuolo dell’Agro nolano.