Ci risiamo. Puntuali come gli sciacalli sui luoghi degli incidenti, in questi giorni sono ‘tornati’ sulle bacheche dei social, ormai (purtroppo) principali luoghi di scambio di idee e link, le allarmistiche notizie su presunte imminenti eruzioni del Vesuvio. Sono diversi i siti, di solito sconosciuti url che grazie a titoli sensazionalistici riescono a riscuotere letture e clic mai raggiunti prima, che rilanciano fantascientifiche ricostruzioni e scenari apocalittici sullo scoppio devastante della camera magmatica sotto il vulcano dormiente. Proiezioni che fanno tremare i polsi: l’eruzione è imminente (come lo hanno calcolato?) ed a dirlo è uno scienziato americano (o giapponese, fate voi). La portata del disastro è devastante, i morti milioni. Negli ultimi giorni, ecco l’ulteriore e raccapricciante dettaglio: quando scoppierà il Vesuvio, i Comuni della zona rossa verranno inghiottiti da magma, lava e ceneri e soprattutto dal sisma conseguente in appena quindici minuti. Il passaparola mediatico è costante, e per questo il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe De Natale ha sentito l’esigenza di scrivere poche righe sulla bacheca del sito dell’Invg in cui smentisce ipotesi di imminenti eruzioni e getta acqua sulla..lava bollente. “In questi giorni – scrive De Natale- circolano su vari siti web, ed anche tramite Facebook, notizie allarmistiche circa lo stato del Vesuvio.Tali notizie sono assolutamente prive di ogni fondamento: sono un collage di frammenti di notizie datate, spesso distorte, e messe insieme per costruire una pseudo-storia assolutamente inventata. Lo stato del Vesuvio è più o meno costantemente lo stesso dal 1944 (ossia quiescente), ed il vulcano non dà alcun segnale che potrebbe far pensare ad una imminente ripresa di attività eruttiva”.
Insomma, una smentita vera e propria. Ma anche un implicito invito a non seguire l’onda dell’allarmismo spicciolo, quello di chi, pur di racimolare un clic in più, fa collage di eventi catastrofici ingannando di fatto le persone culturalmente più indifese o facilmente impressionabili. Il Vesuvio è un vulcano non spento, e già per questo costantemente monitorato da esperti campani, italiani, stranieri. C’è chi lavora per capire i suoi “movimenti”. Noi, nel frattempo, potremmo preoccuparci dei piani di protezione civile nel cassetto dei nostri Comuni a rischio e sulla sicurezza delle vie di fuga invece di farci prendere dal panico.