sabato, Luglio 27, 2024
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“Il Vesuvio ci ucciderà in 15 minuti” e monta il panico..su Facebook. Smentita dell’Osservatorio

fotonationalvesuvioCi risiamo. Puntuali come gli sciacalli sui luoghi degli incidenti, in questi giorni sono ‘tornati’ sulle bacheche dei social, ormai (purtroppo) principali luoghi di scambio di idee e link, le allarmistiche notizie su presunte imminenti eruzioni del Vesuvio. Sono diversi i siti, di solito sconosciuti url che grazie a titoli sensazionalistici riescono a riscuotere letture e clic mai raggiunti prima, che rilanciano fantascientifiche ricostruzioni e scenari apocalittici sullo scoppio devastante della camera magmatica sotto il vulcano dormiente. Proiezioni che fanno tremare i polsi: l’eruzione è imminente (come lo hanno calcolato?) ed a dirlo è uno scienziato americano (o giapponese, fate voi). La portata del disastro è devastante, i morti milioni. Negli ultimi giorni, ecco l’ulteriore e raccapricciante dettaglio: quando scoppierà il Vesuvio, i Comuni della zona rossa verranno inghiottiti da magma, lava e ceneri e soprattutto dal sisma conseguente in appena quindici minuti. Il passaparola mediatico è costante, e per questo il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe De Natale ha sentito l’esigenza di scrivere poche righe sulla bacheca del sito dell’Invg in cui smentisce ipotesi di imminenti eruzioni e getta acqua sulla..lava bollente. “In questi giorni – scrive De Natale- circolano su vari siti web, ed anche tramite Facebook, notizie allarmistiche circa lo stato del Vesuvio.Tali notizie sono assolutamente prive di ogni fondamento: sono un collage di frammenti di notizie datate, spesso distorte, e messe insieme per costruire una pseudo-storia assolutamente inventata. Lo stato del Vesuvio è più o meno costantemente lo stesso dal 1944 (ossia quiescente), ed il vulcano non dà alcun segnale che potrebbe far pensare ad una imminente ripresa di attività eruttiva”.

Insomma, una smentita vera e propria. Ma anche un implicito invito a non seguire l’onda dell’allarmismo spicciolo, quello di chi, pur di racimolare un clic in più, fa collage di eventi catastrofici ingannando di fatto le persone culturalmente più indifese o facilmente impressionabili. Il Vesuvio è un vulcano non spento, e già per questo costantemente monitorato da esperti campani, italiani, stranieri. C’è chi lavora per capire i suoi “movimenti”. Noi, nel frattempo, potremmo preoccuparci dei piani di protezione civile nel cassetto dei nostri Comuni a rischio e sulla sicurezza delle vie di fuga invece di farci prendere dal panico.

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