sabato, Luglio 27, 2024
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La cava di Casamarciano e la riqualificazione fantasma, scontro tra Pd e sindaco Manzi

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CASAMARCIANO- Il Partito democratico ritorna sulla vicenda della cava Marinelli. E lo fa anche con un manifesto affisso nei giorni scorsi in cui interroga il sindaco Andrea Manzi su alcune novità che riguardano l’annosa questione. “Nel corso di un recente convegno- spiega al giornalelocale la coordinatrice Pd Luisa Esposito- il primo cittadino ha affermato che al Comune sono giunti gli atti della Regione relativi alle verifiche effettuate nella cava a luglio. Risultati non resi noti, ma pare non siano positivi. Del resto non servivano i controlli regionali per rendersene conto”. “La riqualificazione ambientale prevista- incalza Esposito- non sta avvenendo. Per riqualificazione si intende la creazione, per esempio, di gradoni. E queste opere, come è visibile a tutti non sono state approntate”. Manzi, inoltre, sottolineano i Democratici, ha affermato  che la società che estrae dalla cava sarebbe inadempiente per irregolarità nei pagamenti. “Il sindaco- spiega Esposito- avrebbe dovuto disporre i controlli, il rilievo aereofotogrammetico, prima della stipula della convenzione con la società. Da tempo il Pd ha detto come stanno le cose, cioè che le estrazioni sono superiori a quelle consentite e che la riqualificazione ambientale non è mai avvenuta”.

Il primo cittadino Andrea Manzi replica alle accuse del Pd: “Accuse strumentali, lanciate in assenza di contraddittorio e senza conoscere le carte- polemizza il primo cittadino. “Il Pd ognora le procedure perché senza la tanto vituperata convenzione, cui fanno riferimento, i controlli da loro auspicati non si sarebbero potuti compiere”. Allo stato attuale, aggiunge Manzi “siamo in attesa dei provvedimenti della regione in ordine alle irregolarità riscontrate, sia per la violazione del cronoprogramma della riqualificazione che per la violazione relativa ai contributi pregressi ed in corso”.  In questa fase la società estrattiva deve presentare le controdeduzioni e la Regione ha poi 30 giorni di tempo per emettere provvedimenti. “Quella del Pd è demagogia- conclude Manzi.

 

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