sabato, Aprile 27, 2024
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Summer storm, agricoltori del Nolano e del Baianese in ginocchio: danni per 5 milioni

10373777_347765908705293_4210234521641801472_nVISCIANO-  (di Bianca Bianco) Dai tre a cinque milioni di euro di danni. Le bombe d’acqua dei giorni scorsi hanno messo in ginocchio i coltivatori del Baianese, del Nolano e del Vallo di Lauro. Nella conta dei danni successivi alle “summer storm” escono con le ossa rotte gli agricoltori, in particolare chi cura noccioleti e colture di pregio. Ma la devastazione ha riguardato purtroppo anche gli uliveti, compresi quelli secolari, delle ridenti colline di Baiano  e della vicina Visciano, nell’area nolana.
Per Coldiretti, che sta monitorando la situazione, il bilancio è grave Con una lettera indirizzata all’assessore regionale all’agricoltura, daniela nugnes, coldiretti ha chiesto lo stato di calamità per i territori colpiti. Stando ai dati diffusi dalla Coldiretti regionale, particolarmente colpita è stata l’area nolana: i danni sono ingenti e riguardano soprattutto i frutteti. Si stima una perdita di produzione di noci e nocciole di circa l’80 per cento. I comuni maggiormente interessati sono Nola, Saviano, Somma Vesuviana, Liveri, San Paolo Belsito, Palma Campania, Carborana di Nola, Visciano, Tufino, Cicciano, Cimitile, Roccarainola, San Vitaliano, Scisciano, Marigliano. Distrutti dal maltempo interi raccolti di frutta, verdura e ortaggi anche in provincia di Salerno dove a fare le spese sono stati alcuni produttori di pomodoro San Marzano e il pomodori del “piennolo”. 
Un rendiconto impietoso delle conseguenze di pochi giorni di tempeste estive lo fa Sabato Castaldo,  direttore della cooperativa agricola “Il Guscio” che insieme all’associazione Agrires ha inviato alla regione, alla Comunità Montana del Partenio ed allo Stapa Cepica l’istanza per ottenere lo stato di calamità naturale. La richiesta è virtualmente sottoscritta dalle centinaia di coltivatori diretti che dal 12 giugno scorso hanno assistito inermi alla distruzione di noccioli e ciliegi: “I danni registrati in questo mese sono di enorme portata e superiori a quelli degli  anni passati- spiega Castaldo-. Secondo una prima stima approssimativa, abbiamo subito danneggiamenti per somme elevate, dai tre ai cinque milioni di euro, con gravi ripercussioni sui raccolti di agosto”. A corredo delle statistiche stilate dalla cooperativa, la prima del genere in Bassa Irpinia, ci sono le fotografie che i proprietari di terreni stanno inviando ai loro referenti presso le istituzioni; immagini della grandine che “brucia” i frutti delle loro terre e dell’acqua che trasforma in fanghiglia il fertile terreno delle campagne. “Centinaia di ettari di terreno coltivati – conferma Castaldo- sono sommersi o ridotti a un cumulo di fango, inoltre la grandine rischia di compromettere la produzione ortofrutticola e la pioggia torrenziale può pregiudicarne la qualità”. Un bollettino di guerra per i lavoratori agricoli dell’area, già danneggiati dalla concorrenza estera. Nell’’istanza,  “Il Guscio” ed “Agrires” chiedono che ispettori regionali compiano sopralluoghi nei fondi su cui si è abbattuto il maltempo al fine di ottenere una valutazione dei “guasti” subiti. Solo con la dichiarazione di stato di calamità naturale, i contadini potranno ottenere indennità a titolo di risarcimento danni. Accanto alla preoccupazione per piccoli e piccolissimi  imprenditori del settore agricolo, Castaldo sottolinea però anche un’altra emergenza: “Grandine e vento hanno compromesso seriamente anche gli ulivi secolari di cui la nostra zona è ricca- dichiara-. Il danno ambientale e paesaggistico è ingente, chiediamo alla regione di intervenire concretamente anche per preservare questo tipo di preziosa e antica coltura”.
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