venerdì, Dicembre 6, 2024
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Tre anziani in ospedale dopo soggiorno alle terme, choc nel Baianese

SPERONE- (Bianca Bianco- Il Mattino) Quel soggiorno alle terme lo avevano prenotato da aprile scorso. Quindici giorni, dal venticinque maggio al sei giugno, nel complesso termale di “San Teodoro” a Villamaina a spese del Comune,  per affrontare un ciclo di fanghi ed inalazioni e stare insieme in allegria. Ma  per i cinquanta anziani che hanno partecipato al “Progetto benessere”, e soprattutto per tre di loro ricoverati subito dopo il ritorno a casa, quella piccola vacanza si è trasformata in un incubo. E’ un giallo che solo gli esiti degli esami di laboratorio,  e le indagini già avviate anche dalla Procura di Avellino,  potranno chiarire,  quanto avvenuto alla comitiva di anziani di Sperone che sabato scorso è tornata dal soggiorno climatico nella località irpina nota per le proprietà terapeutiche delle sua acque. Lo scorso sei giugno, dopo avere trascorso dodici giorni sottoponendosi alle cure ritempranti, hanno fatto ritorno a Sperone. Già poche ore dopo alcuni di loro, una decina almeno, hanno cominciato ad avvertire sintomi inquietanti, tra i quali la febbre alta. Per tre si è reso necessario il ricovero presso l’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Avellino. Uno dei partecipanti alla gita termale, un 74enne, è stato anch’egli ricoverato ma all’ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola ed è deceduto qualche giorno dopo. I suoi funerali sono stati già svolti e al momento non vi sarebbe ancora un nesso con la condizione degli altri anziani ora ricoverati né la famiglia avrebbe sporto denuncia. Altre dieci persone sono tenute sotto osservazione dai rispettivi medici di base. E sono stati proprio questi ultimi, dopo avere riscontrato le condizioni dei propri assistiti, ad allertare già lunedì l’azienda sanitaria locale. Un responsabile del Distretto di Baiano ha tempestivamente richiesto i nomi di tutti i partecipanti al “Progetto benessere” del Comune di Sperone per consentire loro di effettuare controlli ed eventuale profilassi e innescato così il delicatissimo protocollo seguito dalle Asl in questi casi. Ai pazienti sono stati prelevati dei campioni biologici poi inviati al laboratorio di analisi del nosocomio avellinese  che dovranno svelare la natura del virus che ha assalito le difese immunitarie degli anziani degenti. Tra le ipotesi più temibili, che però non ha ricevuto conferma ufficiale dalle autorità sanitarie, quella che si tratti di legionellosi, la pericolosa infezione che colpisce le vie respiratorie.   Nelle stesse ore si è mobilitata anche l’agenzia regionale per l’ambiente cui compete la bonifica dei luoghi che sono stati frequentati nei giorni scorsi dalla comitiva: non solo le terme, la profilassi dovrebbe riguardare anche mezzi di trasporto ed eventuali tappe intermedie affrontate durante il soggiorno. Intanto un fascicolo di indagine è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Avellino per risalire ad eventuali responsabilità. Una situazione complessa affrontata con grande attenzione e cautela dall’Asl Avellino.  Per tutta la giornata di ieri il direttore sanitario Mario Ferrante ha tenuto riunioni con il suo staff e con il personale medico del Moscati per mettere a punto ogni dettaglio e soprattutto evitare allarmismi. Si attendono i risultati delle analisi (che saranno rese note questa mattina) sui tre pazienti ricoverati al “Moscati”, le cui condizioni sembrano in queste ore in netto miglioramento. A seguirne il decorso c’è anche il sindaco di Sperone Marco Alaia che si tiene in contatto con le famiglie dei pazienti e assicura: “Nessun allarmismo, massima fiducia nel lavoro dei medici e preghiamo per il recupero dei nostri concittadini”. Una preghiera che accomuna l’intero paese, ancora sotto choc per la piega drammatica che ha preso la spensierata gita di cinquanta anziani concittadini.

 

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