giovedì, Aprile 25, 2024
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Marito e moglie rapinano farmacia con figlia di 7 mesi: arrestati VIDEO

QUARTO- Marito e moglie avevano preso di mira una farmacia di Quarto e organizzato una rapina. Per compiere la razzia si erano divisi i compiti: la donna sarebbe entrata a guardare la merce esposta fingendo interesse (in realtà per capire se all’interno vi fossero “presenze pericolose”) e l’uomo, ricevuta rassicurazione, avrebbe fatto irruzione portando via tutto il denaro.
Ma i carabinieri della tenenza di Quarto, che hanno avviato indagini subito dopo la denuncia del titolare della farmacia, hanno identificato e sottoposto a fermo i due: Giuseppe Agrillo , 35 anni e la moglie Veronica d’Angiò, 29 anni, entrambi residenti a quarto e ritenuti responsabili della rapina perpetrata il 3 agosto alla farmacia sul corso italia durante la quale era stata razziata la somma di 3.000 euro in denaro contante.
I militari li hanno identificati nel corso di indagini partite con l’analisi delle immagini scaricate dal sistema di videosorveglianza…
Nel filmato si vede la d’Angiò che tenendo in braccio la figlia di 7 mesi entra nella farmacia simulando interesse per alcuni prodotti. Poco dopo si allontana senza comprare niente, si ferma pochi secondi a confabulare con agrillo e questi, armato di pistola e con il volto travisato fa irruzione nella farmacia, terrorizza il titolare minacciandolo con l’arma puntata a consegnare tutte le banconote; poi, non soddisfatto, afferra il cassettino del registratore di cassa e lo svuota freneticamente in un borsello disseminando monete e monetine sul pavimento prima di darsi alla fuga.
Subito dopo l’individuazione i carabinieri hanno proceduto a perquisizioni personali e domiciliari rinvenendo e sottoponendo a sequestro gli indumenti che i malfattori indossavano durante la rapina e la pistola usata per minacciare il farmacista (rivelatasi un’arma scenica) trovata nell’abitazione dei genitori della donna a napoli.
Agrillo è stato associato alla casa circondariale di poggioreale. d’Angiò sottoposta agli arresti domiciliari nell’abitazione dei genitori.
In fase di convalida hanno ammesso le loro responsabilità davanti al gip che ha convalidato il fermo e ha disposto la custodia ai domiciliari per entrambi.

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