venerdì, Aprile 26, 2024
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Adescava ragazzine sui social network e si faceva inviare foto intime, arrestato

BARI – Tra il 13 marzo e il 1° settembre 2015 ha adescato sui social network sei minorenni, tutte di sesso femminile e di età inferiore ai 14 anni. Si tratta di un uomo di 39 anni residente nella provincia di Bari nei confronti del quale la Polizia ha eseguito una misura cautelare, emessa dal gip del tribunale Francesco Agnino, su richiesta dal sostituto procuratore Grazia Filoni. Deve rispondere di corruzione di minorenne, pornografìa minorile ed adescamento di minorenni. L’uomo, un incensurato, attraverso profili sempre diversi e false identità coincidenti con quelle di un ragazzino di età variabile tra i 14 ed i 17 anni e di bell’aspetto, dopo uno scambio preliminare di battute, inviava alle minori un numero notevole di filmati audio/video che lo riproducevano, senza mostrare il volto, disteso su un letto all’interno di una stanza nell’atto di masturbarsi. Le indagini della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bari hanno consentito di accertare che l’uomo, per adescare le sue vittime, utilizzava diversi profili: ‘Vale Bho’, ‘Francesco Bho’, ‘Debora Tricarico’, ‘Paky Spears’, ‘Ma Spe’ e ‘Giada Campanelli’. Nonostante la denuncia, partita da alcuni genitori avvisati dalle minorenni coinvolte, l’uomo ha continuato a reiterare il suo comportamento, dichiarando in chat: “non mi bloccare tanto ho molti profili” oppure “ho il modem criptato e quindi nessuno può trovarmi”. I poliziotti della sezione dedicata a questo tipo di reati hanno perquisito l’abitazione e sequestrato diverso materiale. L’uomo si era procurato apparecchiature informatiche per continuare a molestare altre minorenni. Nel caso specifico, dopo essersi presentato con il nome di ‘Checco’ e aver dichiarato di avere 16 anni e mezzo, l’uomo ha dato inizio ad una relazione sentimentale con una adolescente, convincendola con varie promesse ad inviare sue foto intime e rassicurandola sul fatto che avrebbe cancellato le immagini. Proseguono comunque le indagini, finalizzate ad accertare ulteriori reati commessi dall’uomo. La Polizia invita quindi i genitori “ad accertare se i propri figli abbiano ricevuto dai profili citati messaggi analoghi”. (adnkronos)

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