sabato, Aprile 27, 2024
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Nola, la difesa di Biancardi: Non chiedo scusa, noi lottiamo contro assenteismo

NOLA- Precipitata nell’agone di “Quinta colonna”, la città di Nola saluta con le ossa rotte un mese infernale conclusosi con la gogna televisiva di ieri sera. Di scena la trasmissione di Paolo Del Debbio, talk di Rete Quattro che di tematiche che fanno presa sui cittadini come l’immigrazione, l’assenteismo, ha fatto i propri cavalli di battaglia. Non è facile districarsi sul ring di “Quinta colonna” ma il sindaco di Nola Geremia Biancardi ha deciso di intervenire e “metterci la faccia”. E si è confermato non essere impresa facile: in studio il girone dantesco di giornalisti ed opinionisti agguerriti, a Nola il sindaco circondato da fedelissimi (l’assessore ed ex vicesindaco Luciano Parisi, l’ex assessore al bilancio Antonio Russo), accanto il comandante della Municipale Luigi Maiello. “Come avete fatto a non accorgervi di quello che accadeva?”: urla Mario Giordano, direttore del Tg4, incalzato dagli altri ospiti in studio. E Biancardi cerca di rispondere e sottrarsi al fuoco di fila: “Non era facile per i dirigenti, queste assenze erano brevissime”. Non fu cosa detta, la motivazione viene letta come ‘giustificazione’ di dipendenti e dirigenti e scatta l’indignazione. Ostico per Biancardi farsi ascoltare ma poi ci riesce: “Non giustifico i dipendenti, sto spiegando che queste assenze erano brevi e concentrate nel periodo degli straordinari elettorali quindi difficile per i dirigenti rendersene conto. Ma non giustifico nessuno, soprattutto come sindaco di un comune del sud che conosce la piaga della disoccupazione”. Tra blocchi pubblicitari interminabili, le telecamere tornano sulla “piazza di Nola”, come dice Del Debbio, ed è di nuovo fuoco di fila su Biancardi che alza la voce: “Io non devo chiedere scusa alla cittadinanza perché noi su questo tema ci siamo impegnati”. Una reazione che non raccoglie consensi in studio, ma Biancardi rincara la dose: “Non chiedo scusa e non difendo i dirigenti. Anzi, chiedo da amministratore che il Parlamento dia modo ai sindaci di licenziare i dipendenti assenteisti”. A spalleggiare Biancardi c’è Luigi Maiello: “Abbiamo sin dal 2015 l’obiettivo di sconfiggere l’asssenteismo, tant’è che ne abbiamo segnalati una sessantina, di dipendenti al segretario generale e di questi 35 alla procura e abbiamo anche costituito un pool specifico”. Biancardi chiude lo scontro con Mario Giordano: “Chiederò conto ai dirigenti, ma ora siamo in fase di chiusura delle indagini”. Emergere dalla bolgia televisiva messa in piedi nel talk di Del Debbio è difficile: toni che si alzano, voci che si sovrappongono e luoghi comuni che fioccano. Biancardi ed i suoi sembrano dinanzi un plotone di esecuzione e il colpo di grazia, atteso ormai dai telespettatori, arriva ed è doloroso per Luigi Maiello. La telefonata del comandante dei vigili urbani di Avellino, il nolano Michele Arvonio, che lo accusa di essere stato licenziato e quindi di non avere i titoli, è una schioppettata in pieno petto che tramortisce Maiello. Il comandante sviene e viene portato in ospedale mentre Del Debbio spegne i riflettori e chiude il collegamento. Ci sarà altro spazio per Biancardi ma per una nuova batosta, quello sulla Corte dei Conti che ha condannato Biancardi a risarcire il Comune. Ma sono gli ultimi lampi di una serata di tempesta. Dissolvenza, nero e addio al gennaio più difficile nella storia della città di Nola.

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