sabato, Luglio 27, 2024
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Eternit, furto di elettricità, palude di rifiuti organici: sequestrata azienda zootecnica a Giugliano

GIUGLIANO –  I carabinieri della stazione di Varcaturo e del Noe di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di un’azienda di allevamento bufalino a Giugliano emesso dal gip del tribunale di Napoli Nord. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura sulla scorta degli accertamenti effettuati dai militari a partire dal novembre 2015. Nel corso delle indagini è stato accertato lo smaltimento illecito di 3 tettoie in eternit avvenuto senza approvazione da parte dell’Asl e senza lasciare tracce documentali. Dalle verifiche -che hanno coinvolto 3 soggetti tra titolari dell’impresa zootecnica e proprietari dei capi di bestiame- è emerso anche che i recinti degli animali erano realizzati presumibilmente con traversine ferroviarie in cemento armato, considerate rifiuti non tracciati, contaminate da creosoto (un derivato di catrami naturali o del legname). L’azienda era anche priva dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, necessaria per allevamenti con più di 200 capi come in questo caso. È stato dimostrato inoltre che gli effluenti prodotti dalle 300 bufale e bovini, anziché essere raccolti e inviati ad aziende autorizzate allo spandimento su terreni o ad impianti di smaltimento, venivano sversati illecitamente in un’area circostante vasta più di 2.000 metri quadrati; si erano formati così veri e propri ruscelli affluenti in un bacino di rifiuti organici. Documentato dai carabinieri pure il furto di energia elettrica perpetrato nell’azienda: un allaccio abusivo alla cassetta di sezionamento bypassava il contatore, permettendo di attingere alla corrente elettrica necessaria ad alimentare le attrezzature e gli impianti di illuminazione. Il gip di Napoli Nord ha nominato un amministratore giudiziario che si occuperà della direzione dell’azienda, anche per evitare l’ulteriore peggioramento delle condizioni ambientali e igienico-sanitarie nell’azienda nonché dei terreni circostanti. Nei prossimi giorni verranno svolti esami tecnici per valutare l’effettivo stato di inquinamento dell’area e contestare, eventualmente, l’ipotesi delittuosa di inquinamento ambientale.

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