ACERRA – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per disastro ambientale nei confronti dei fratelli Pellini di Acerra, condannati in sede di Appello, nel 2015, a sette anni di reclusione per aver inquinato l’agro casertano e napoletano con rifiuti anche pericolosi, sversandoli in terreni agricoli e nei regi lagni. Nella tarda serata di ieri la Suprema Corte, dopo diverse ore in camera di consiglio, ha condannato definitivamente per disastro ambientale i tre fratelli imprenditori acerrani, Salvatore, Cuono e Giovanni Pellini, contro le cui società, nei mesi scorsi, la Guardia di finanza di Napoli, su disposizione della sezione Misure di prevenzione del Tribunale partenopeo, aveva anche operato un sequestro preventivo di circa 200 milioni di euro, ritenuti provento dell’attività illecita di smaltimento di rifiuti speciali gestiti negli impianti di loro proprietà. ”La Corte di Cassazione ha fatto giustizia – ha detto Alessandro Cannavacciuolo, ambientalista ed esponente del M5S – dopo tanti anni di processi, ed il rischio di prescrizione, si può mettere la parola fine a questo triste capitolo della storia locale”. Dai comitati ambientali, il ricordo anche dei tanti morti per cancro avvenuti in questi anni ad Acerra, nella famigerata ‘Terra dei fuochi’. ”Questa vittoria è soprattutto per le mamme – hanno spiegato – che non hanno potuto godere la crescita e la gioia dei propri figli. Oggi la Terra dei fuochi ha vinto contro questi signori che hanno lucrato sulla pelle di gente innocente”.
IL SINDACO: PRIORITA’ ALLA BONIFICHE – ”Ora che sono state accertate le responsabilità penali, la salute dei nostri concittadini torni ad essere al primo posto anche per le autorità competenti, e sia data priorità alle bonifiche e alle emergenze ambientali del territorio di Acerra”. Lo ha detto Raffaele Lettieri, sindaco di Acerra, commentando la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato le condanne a sette anni per disastro ambientale, per i fratelli imprenditori Salvatore, Giovanni e Cuono Pellini. ”E’ venuto il momento – ha aggiunto il sindaco – che il Ministero dell’Ambiente e la Regione Campania attivino ogni utile azione per il ripristino ed il risarcimento del danno ambientale accertato e per le bonifiche del territorio. Nell’ambito del procedimento penale concluso, la Magistratura ha sequestrato ingentissime somme che potrebbero essere immediatamente destinate proprio all’azione di eliminazione del danno ambientale. Il Comune di Acerra non può essere lasciato da solo a combattere contro questi fenomeni, intervenendo con risorse proprie, con Ordinanze e con proprie operazioni di rimozione dei rifiuti”. Ed alla magistratura ed alle forze dell’ordine, Lettieri ha espresso il proprio e ”sentito ringraziamento per il lavoro svolto”. ”Hanno accertato i fatti – ha detto – individuato le responsabilità, emanando un provvedimento giudiziario unico e storico. La tenacia e la competenza di chi ha contrastato il fenomeno criminale delle ecomafie nel nostro Paese, hanno portato a riconoscere il nesso di casualità fra sversamento illecito e l?inquinamento del territorio, ed il merito è sicuramente ascrivibile al loro lavoro. L?Ente comunale si è mosso, in questi anni, nella stessa direzione, dando priorità proprio allo svuotamento della discarica ex Pellini di Lenza Schiavone, attività che stiamo portando a termine proprio in questi mesi”. (ANSA).