SPERONE (Bianca Bianco- Il Mattino)- “Trattati come terroristi”. E’ lo sfogo del consigliere comunale Franco Vittoria dopo l’abbandono dell’aula consiliare, occupata da diciassette giorni per protestare contro la chiusura del cavalcavia numero 22. Ieri mattina, intorno alle 12, il sindaco di Sperone Marco Alaia è salito al secondo piano del Municipio di piazza Luigi Lauro, ha raggiunto la sala consiliare e chiesto ai rappresentanti dell’opposizione ed ai componenti del Comitato civico formatosi nei giorni dell’occupazione di lasciare la stanza e terminare la protesta. Un dialogo pacifico avvenuto alla presenza dei carabinieri della stazione di Avella. I manifestanti hanno deciso di rispettare la richiesta del primo cittadino ed hanno lasciato l’aula, non senza però strascichi polemici. Franco Vittoria ha affidato il suo sfogo ad un video su Facebook: “Il sindaco in presenza delle forze dell’ordine ci ha invitato in maniera atipica e con un fare poco rispettoso delle istituzioni ad andare via- ha dichiarato-, e noi abbiamo abbandonato nonostante avessimo deciso di continuare l’occupazione sino all’inizio dei lavori al cavalcavia. I toni del sindaco sono stati sereni, ma siamo stati trattati come terroristi. Quando, lo scorso 29 settembre, abbiamo occupato l’aula consiliare al termine di un consiglio comunale, abbiamo chiesto al primo cittadino ed alla maggioranza di partecipare. La nostra iniziativa doveva continuare, ma andiamo via anche perché ci è stato fatto capire che i carabinieri erano pronti ad intervenire. Speravamo in un epilogo pacifico, e invece…”. La protesta del gruppo consiliare “Colomba” e dei cittadini che da quattro mesi e mezzi vivono i disagi della chiusura del cavalcavia numero 22, disposta dalla Procura di Avellino per rischio crolli, è andata avanti per due settimane ed ha avuto il proprio apice nel blocco del casello autostradale di Baiano per dieci minuti, attuato domenica scorsa. Per diciassette giorni i manifestanti hanno effettuato una staffetta per tenere sempre occupata la sala consiliare, ieri hanno lasciato quella che per tante notti è stata la loro “casa” in polemica con Alaia. Quest’ultimo però risponde alle proteste: “Autostrade sta per iniziare i lavori, l’occupazione non ha più ragione d’essere- dichiara- e per questo li ho invitati a lasciare la sala consiliare pur nel rispetto della loro protesta e del loro ruolo. E’ arrivato il momento di abbandonare l’aula, che è pure biblioteca, in vista anche dell’apertura degli uffici comunali”. Rispetto al significato dell’azione del Comitato in questi giorni, Alaia attacca: “Non si possono mettere in discussione, come hanno fatto loro, i provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Io, in qualità di sindaco, in questi mesi mi sono mosso in silenzio e sempre rispettando i ruoli istituzionali”. Archiviata l’occupazione, ma non l’eco della protesta del Comitato civico, si attende l’avvio dei lavori sul cavalcavia numero 22 della A16. L’apertura del cantiere è prevista per oggi, Autostrade darà inizio alle opere di consolidamento che prevedono l’utilizzo di fibre di carbonio e resina. L’ultimo atto di una vicenda che dopo avere spaccato in due il paese ha diviso anche la comunità .