venerdì, Aprile 26, 2024
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Spaccio cocaina, sgominati due clan: gestivano ordinazioni anche dai social

NAPOLI-Tra Napoli, Cercola, Volla, San Giorgio a Cremano, Viareggio e in carceri di varie Regioni i carabinieri del nucleo Investigativo di Torre Annunziata insieme ai colleghi delle compagnie competenti per territorio, del 10° Reggimento Campania e del 7° Nucleo elicotteri carabinieri di Pontecagnano hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di 20 indagati dal gip di Napoli ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di stupefacenti. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro preventivo, ai fini della successiva confisca, 2 quote sociali, 10 rapporti finanziari e un’autovettura, per un valore complessivo di due milioni e cinquecentomila euro circa. Le attività investigative, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno consentito di svelare l’esistenza di due gruppi criminali collegati tra loro per la commercializzazione di cocaina.

Una prima piazza di spaccio è stata individuata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, con epicentro nel complesso di edilizia popolare denominato “Bronx”, qui a gestire gli affari illeciti  erano esponenti di primissimo piano del clan Formicola:la trentunenne Giulia Formicola, sorella del boss Ciro (attualmente al 41 bis, il regime di carcere duro), il 34enne Salvatore Rispoli e la trentenne Assunta Rispoli, entrambi nipoti del boss.  Il clan veva rapporti “commerciali” illeciti, riguardanti il mercato dei narcotici, con un altro gruppo criminale operante a Volla e organizzato intorno alla figura del 39enne Pasquale Matarazzo. Questo secondo gruppo, a sua volta, operava con il placet del clan Veneruso- Rea, egemone nei Comuni di Volla e Casalnuovo di Napoli  con il quale Matarazzo era legato in quanto cognato di Salvatore Alfuso, 42 anni,  elemento di spicco del clan Veneruso- Rea.

Le indagini hanno evidenziato come, attraverso una rete di pusher che fungevano da corrieri a domicilio, la cocaina veniva ordinata via telefono o attraverso i più diffusi social network e consegnata “h24” ovunque, anche all’esterno di plessi scolastici a studenti e a imprenditori presso le loro aziende. Inoltre, lo smercio di cocaina avveniva nei confronti di autotrasportatori che, giungendo presso il centro agroalimentare di Volla, prenotavano in anticipo le dosi di cocaina per consumarla durante il viaggio. Pasquale Matarazzo, inoltre, attraverso un vero e proprio servizio di “customer satisfaction”, richiamava i propri clienti per sapere se erano stati serviti con soddisfazione e se era adeguato il taglio del narcotico in relazione al rapporto qualità-prezzo, rimborsando, all’occorrenza, i clienti non soddisfatti con dosi omaggio.

L’attività ha permesso inoltre di documentare l’occupazione abusiva di un appartamento popolare, nel Comune di Volla, da parte di Matarazzo, il quale acquisendo tra l’altro la disponibilità di un ulteriore appartamento adiacente e sovrastante, ha fatto anche eseguire illecitamente dei lavori di ristrutturazione per fini personali. I beni sono stati sottoposti a sequestro

 

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