sabato, Luglio 27, 2024
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Coronavirus: 575 morti in 24 ore, ma meno contagiati e più guariti

Sono 42.727 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 2.563 più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 2.072. Sono 22.745 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 575. Ieri l’aumento era stato di 525. E sono complessivamente 106.962 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 355 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 1.189. Si tratta dell’incremento più basso dal 2 marzo: quel giorno l’aumento dei nuovi casi fu di 258 mentre il giorno dopo l’incremento fu di 428 nuovi casi positivi.

TUTTI I DATI – Dai dati della Protezione civile emerge che sono 33.434 i malati in Lombardia (344 in più rispetto a ieri), 13.585 in Emilia-Romagna (-78), 13.998 in Piemonte (+215), 10.618 in Veneto (-182), 6.583 in Toscana (-30), 3.459 in Liguria (+22), 3.157 nelle Marche (+33), 4.214 nel Lazio (+70), 3.027 in Campania (-91), 1.990 a Trento (-97), 2.656 in Puglia (+31), 1.428 in Friuli Venezia Giulia (+98), 2.139 in Sicilia (+31), 1.942 in Abruzzo (+92), 1.582 nella provincia di Bolzano (-11), 494 in Umbria (-42), 872 in Sardegna (+7), 819 in Calabria (-28), 491 in Valle d’Aosta (-27), 266 in Basilicata (-7), 208 in Molise (+5).

Quanto alle vittime, se ne registrano 11.851 in Lombardia (+243), 2.903 in Emilia-Romagna (+60), 2.171 in Piemonte (+77), 1.026 in Veneto (+45), 602 in Toscana (+17), 866 in Liguria (+38), 785 nelle Marche (+21), 332 nel Lazio (+16), 293 in Campania (+7), 342 nella provincia di Trento (+20), 307 in Puglia (+8), 220 in Friuli Venezia Giulia (+3), 190 in Sicilia (+3), 246 in Abruzzo (+3), 234 nella provincia di Bolzano (+9), 57 in Umbria (+2), 86 in Sardegna (+1), 73 in Calabria (+1), 123 in Valle d’Aosta (+1), 22 in Basilicata (+0), 16 in Molise (+0).

LE VITTIME TRA I CAMICI BIANCHI – Continuano a registrarsi vittime tra i camici bianchi e sale a 10 il numero farmacisti deceduti con diagnosi di Covid-19. L’ultimo è Camillo Alinovi di Varese Ligure, in provincia della Spezia. Lo rende noto Federfarma sul quotidiano di informazione online Filodiretto. L’uomo, 75enne, era ricoverato in terapia intensiva a Sestri Levante. Circa 800 sono stati invece i farmacisti finora infettati da coronavirus.

I MORTI TRA I SACERDOTI – Il Consiglio Permanente Cei, riunito in videoconferenza, ha ricordato il ruolo dei sacerdoti in questo momento di emergenza e li ha ringraziati “per il loro essere prossimi al popolo: tanti – più di 100 – hanno offerto la loro vita esprimendo ancora una volta il volto bello della Chiesa amica, che si prende cura del prossimo. La carezza, per tutti, è esortazione alla preghiera, vero antidoto a questo tempo”. “L’ombra della morte sembrava estesa sul nostro Paese, ma non ha avuto l’ultima parola”.

APP PER IL TRACCIAMENTO – Via libera – intanto – del commissario Arcuri alla app per il tracciamento, necessaria all’avvio della ‘fase 2’ per superare l’emergenza coronavirus. Arcuri ha firmato l’ordinanza con la quale si dispone “di procedere alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e
di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons Spa”.

Roche annuncia intanto di avere messo a punto un test sierologico per individuare la presenza di anticorpi contro il coronavirus nei pazienti esposti al contagio da Covid-19. La casa farmaceutica svizzera “punta” a rendere il test disponibile agli “inizi di maggio” nella Ue.

Stop all’appuntamento quotidiano con la conferenza stampa della Protezione Civile, che non è mai mancata dallo scorso 22 di febbraio. “I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini – ha detto Borrelli – Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa”.

Essere riusciti a impedire la diffusione del contagio nelle regioni del centro sud è un dato ormai solidamente corroborato dall’evidenza dei numeri: anche oggi ben 13 tra Regioni e Province autonome hanno un numero di decessi inferiore a due cifre, addirittura due regioni senza casi fatali”. Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, in conferenza stampa alla Protezione civile.  (ansa)

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