martedì, Marzo 19, 2024
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Faibano, lavori al giardino del crocifisso: l’amarezza di don Aniello Manganiello

CAMPOSANO (nello lauro) – Una protesta nel suo stile. Forte, precisa e amara. Don Aniello Manganiello torna a parlare della sua Faibano, frazione di Camposano dove è nato. Qui il prete anticamorra, di recente tornato a Scampia dopo 10 anni, contesta in maniera vibrante la decisione del sindaco Francesco Barbato su alcuni lavori effettuati nell’area della statua del crocifisso nello scorso mese di agosto per migliorare la viabilità. “Faibano è la frazione dove sono nato, dove ho ricevuto il battesimo e sono diventato cristiano. Qui ho vissuto la mia infanzia. Sono poi entrato in seminario, ma il legame con il mio paesino di origine si è mantenuto sempre forte e intenso. Un rapporto, oltre che, con tanti miei parenti e concittadini, non è mai venuto meno anche con alcuni luoghi quali le chiese e il crocifisso innalzato su un basamento artistico a ricordo della missione francescana del 1935. Per la comunità cristiana di Faibano il luogo-giardino dove è collocato il crocifisso, è un luogo molto caro a livello di fede. Un giardino curato in onore del crocifisso. Costituisce l’espressione e la manifestazione della fede dei cittadini di questo paese da diversi decenni, tra cui i miei genitori, nonni e zii. Un luogo, dove anche io, tante volte mi sono fermato a pregare. Questo luogo sacro – continua don Aniello – occupa un’area di proprietà della parrocchia di Faibano e quindi della diocesi di Nola. La decisione del sindaco di Camposano di abbattere il muro di recinzione costituisce secondo me una grave violazione della proprietà privata della parrocchia di San Martino e costituisce una grave offesa al sentire religioso e alla fede di coloro che a Faibano si ritengono cristiani. Amarezza grande ho provato quando sono passato la scorsa settimana davanti al grande crocifisso che fino a settembre era ubicato in un piccolo giardino, curato dalla pietà e dall’amore di qualche parrocchiana. Il crocifisso è ancora lì, del giardino invece è rimasta qualche piccola aiuola insignificante” continua ancora il prete. “Tutta questa trasformazione è stata una iniziativa autonoma del Comune di Camposano. La Curia di Nola ha inoltrato denuncia alla procura della Repubblica attraverso i carabinieri di Cimitile. Ciò nonostante, i lavori  sono continuati e ultimati. Mi sento offeso come faibanese nel cuore e nell’anima perchè quel luogo appartiene alla esperienza religiosa della mia infanzia e non solo. Ma qui si è dato anche un pessimo esempio ai cittadini: cari amministratori noi vogliamo da voi il buon esempio sempre” ha concluso don Aniello Manganiello.

 

 

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