giovedì, Aprile 18, 2024
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Bracconaggio e abbandono rifiuti nel Nolano e agli Astroni: denunce e sequestri

NAPOLI – La Polizia Metropolitana di Napoli ha reso noto il bilancio delle tre giornate di pattugliamenti effettuate dalla task force contro il bracconaggio e l’abbandono di rifiuti messa in campo dal Comandante Lucia Rea.  Ad eseguire i controlli 8 unità del corpo di polizia della Città Metropolitana e una decina di guardie volontarie venatorie e zoofile di Lipu e WWF, storiche associazioni ambientaliste. Due le aree perlustrate.

NEL NOLANO – Nella prima, nei territori dei comuni di Nola, Palma Campania e Scisciano, la Polizia Metropolitana e le guardie Lipu hanno denunciato alla Procura della Repubblica un cacciatore per aver abbattuto tre tordi bottacci con l’ausilio di un richiamo acustico elettromagnetico vietato. Sequestrati un fucile calibro 12, nove cartucce, i tre tordi morti e il richiamo vietato. Il cacciatore era sprovvisto di polizza assicurativa e non aveva pagato le tasse per esercitare l’attività  venatoria. Inoltre esercitava la caccia ad una distanza inferiore ai 100 metri dalle abitazioni con grave pericolo per l’incolumità  pubblica. Altri due cacciatori sono stati verbalizzati per violazioni amministrative. Rilevati numerosi abbandoni di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi nelle campagne, che sono stati prontamente segnalati ai Comuni di competenza per la rimozione e la bonifica. Il totale delle sanzioni amministrative comminate è pari a circa 3000 euro. Tra ottobre e novembre è intensa la migrazione autunnale dei tordi, oggetto di vere e proprie stragi a causa del diffuso utilizzo di richiami vietati, tecnologicamente avanzati in quanto dotati anche di telecomando.

A NAPOLI – La seconda area è, invece, quella della Riserva naturale dello Stato Cratere degli “Astroni” e Parco regionale dei Campi Flegrei. Il blitz della Polizia Metropolitana e delle guardie volontarie del WWF ha condotto al sequestro di un impianto acustico illegale finalizzato ad attirare la fauna selvatica, celato in una cassetta di ferro zincato cementata al suolo e chiusa con un lucchetto blindato. Il sistema era alimentato da una batteria per auto sostenuta da un pannello fotovoltaico. L’impianto veniva attivato nelle ore notturne, grazie all’ausilio di un timer, per attirare le quaglie, che venivano poi abbattute alle prime luci del giorno. Una attività  di caccia vietata, per giunta svolta in un territorio protetto. L’impianto è stato individuato mediante gli innovativi sensori acustici Guardian, forniti da RainForestConnection, Ong statunitense, installati presso la Riserva. I sensori ‘ascoltano’ il bosco e attraverso un complesso sistema di Intelligenza Artificiale riconoscono e classificano i suoni. Essi sono in grado di riconoscere l’abbaio dei cani, lo sparo da arma da fuoco, il motosega e tante altre emissioni sonore. Gli operatori del WWF ricevono un’allerta sul proprio smartphone in tempo reale che veicolano alla Polizia Metropolitana. La sinergia tra istituzioni e volontari per la tutela dell’ambiente e degli animali, quale quella messa in campo con la task force dalla Polizia Metropolitana, è anche oggetto di uno studio in corso da parte di due antropologi ricercatori dell’Università  di Paris Nanterre et CNRS (Laboratorio di etnologia e sociologia comparative), Giovanni Gugg e Vanessa Manceron, nell’ambito del progetto internazionale ‘Ruling on Nature. Animals and Environment before the Law’ (RULNAT)”.

 

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